Cagliari calcio, la Regione congela i contributi e il club va in tribunale

Niente più contributi regionali al Cagliari. Secondo quanto comunicato dalla stessa società, è stata risolta dall’agenzia Sardegna Promozione la convenzione che legava la Regione sarda al club. Il presidente Giulini, in un durissimo comunicato, spiega che nelle casse non arriveranno i soldi delle attività di promozione e valorizzazione dell’immagine della Sardegna durante la stagione 2013-2014 (1,9 milioni di euro) e per questo la società è pronta a rivolgersi all’autorità giudiziaria.

L’atto, si legge in un comunicato, “palesa un chiaro disinteresse nei confronti della società sportiva più rappresentativa della Regione che, in pochissimo tempo, ha ravvivato l’interesse di tifosi, sponsor, partner, operatori, media e soprattutto ha restituito lo Stadio Sant’Elia alla città ed alla Regione, facendo sì che in soli tre mesi dal cambio di proprietà, in anticipo rispetto ai tempi stimati e grazie anche ad un dialogo corretto con le Istituzioni coinvolte, siano stati ultimati i lavori che, con costi sostenuti interamente dal Cagliari Calcio, hanno portato la capienza dello stadio a 16.000 posti”.

La decisione di Sardegna Promozione, secondo il Cagliari, in primo luogo “sconfessa impegni e rassicurazioni fornite a più riprese alla Società Cagliari Calcio dall’agenzia, che peraltro mai, sino ad ora, aveva mosso alcuna contestazione in merito al regolare adempimento della Convenzione”. Secondo, “cancella qualsiasi riconoscimento dell’attività svolta dalla Società per la promozione del territorio e per la valorizzazione del brand Sardegna nel corso della stagione sportiva 2013-2014 e anche nel corso dell’attuale stagione sportiva fin dalla fase di ritiro precampionato di Sappada”. Terzo, “annulla mesi di attiva collaborazione con le istituzioni regionali per documentare l’adempimento del Cagliari Calcio agli obblighi convenzionali e creare i presupposti per lo sviluppo delle attività di promozione e valorizzazione anche nella corrente stagione sportiva”.

Per il club la decisione è stata inoltre “assunta nei confronti di una controparte contrattuale che, relativamente alla stagione sportiva 2013-2014, ha puntualmente adempiuto a quanto convenzionalmente previsto e, anzi, è andata addirittura oltre i propri impegni”.

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