Sardegna ai margini dei fondi Pnrr, le opposizioni all’attacco: “Fallimento della Regione”

La Sardegna ai margini del Pnrr e il ritardo di sviluppo rispetto alle altre regioni d’Italia è destinato ad aumentare. È la teoria delle opposizioni in Consiglio regionale che oggi hanno illustrato una mozione (prima firma di Cesare Moriconi del Pd) che impegna i presidenti del Consiglio e della Giunta ad assumere tutte le iniziative per promuovere l’elaborazione di un Piano complementare al Pnrr per la Sardegna.

Un Piano, cioè, compensativo della mancata perequazione che risulta “dall’esclusione della Regione dalla ripartizione del Pnrr con particolare riferimento ai settori dell’alta velocità, del trasporto rapido di massa, della transizione energetica della mobilità marittima, della dotazione di treni e autobus, di strutture penitenziarie per adulti e minori, delle Zes, del miglioramento di accessibilità delle aree interne”.

Per venire a capo in extremis di questa situazione, secondo Moriconi è necessaria “la convocazione immediata del Consiglio regionale e di una seduta aperta alla partecipazione dei parlamentari sardi, dei rappresentanti delle autonomie locali e del mondo produttivo e sindacale”. La mozione ripercorre le tappe che conducono a quello che secondo i capigruppo di minoranza intervenuti oggi è “un fallimento della Regione sul fronte dei fondi europei”.

All’Isola sono destinati 1,2 miliardi di euro. “Una cifra apparentemente equa – sostiene ancora Moriconi – peccato che alla Sardegna non spetti nulla sull’Alta velocità”. Moriconi ha illustrato la mozione con il capogruppo dem Gianfranco Ganau, Francesco Agus (Progressisti), Roberto Li Gioi (Movimento Cinquestelle). Secondo Ganau, “la Giunta è stata incapace di rappresentare i bisogni dei sardi e la mozione è l’ultima spiaggia per recuperare un ritardo imbarazzante”.

Li Gioi ha detto che “noi vogliamo operare in una cornice democratica ma la maggioranza blocca questo processo”. Agus infine ha proposto di “aprire agli esclusi che il presidente non ha contattato né coinvolto”.

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