Il ritorno di Pigliaru: “Mai pensato di mollare. Avanti fino a fine legislatura”

Non ha mai pensato di lasciare la presidenza della Regione Sardegna, ma ha avuto paura di doverlo fare a causa dei problemi di salute. Ora che Francesco Pigliaru è tornato in sella a tutti gli effetti, è pronto a combattere di nuovo e ha ripreso con decisione le redine della sua maggioranza. Nei giorni scorsi aveva inviato una lettera agli assessori per rivendicare il suo ruolo di capo della coalizione, soprattutto nel confronto-scontro con lo Stato, non senza bacchettare gli alleati di centrosinistra. Oggi, alla sua seconda uscita pubblica in Consiglio regionale dopo la seduta di Giunta della settimana scorsa, ritorna alla carica con una nuova stilettata (“la maggioranza deve essere più compatta“) e uno scatto in avanti (“dopo le riforme è tempo di portare a casa i risultati“).

A margine della conferenza dei capigruppo, Pigliaru ha incontrato la stampa dopo una convalescenza di oltre un mese in ospedale legata a problemi immunologici. Seppur provato, rilancia l’azione del suo governo nel momento in cui il rimpasto si fa sempre più vicino e si stringono i tempi per i posti in Giunta. La sua analisi, in un colloquio con l’ANSA, parte dai temi di politica italiana. “Ci sono grandi movimenti a livello nazionale – dice il governatore sardo – Alcune cose stanno cambiando e avranno riflessi anche qua: seguiremo tutto”. E in Sardegna? “Quello di cui sono convinto – sottolinea Pigliaru – è che abbiamo bisogno di una maggioranza più compatta, più pronta ad aiutare l’azione di riforma rispetto a quanto è successo nel recente passato. La parola importante è ora inclusione: dobbiamo compattaci sui contenuti. Abbiamo due anni di tempo che saranno decisivi”.

Sulle priorità, il presidente non ha dubbi. “L’agricoltura è sempre nella mia testa. Dobbiamo dare un’idea precisa a questo comparto, che può essere un grandissimo volano di sviluppo per la nostra Regione. Ma ci sono tantissime altre cose da fare – ammette – Bisogna essere convinti tutti insieme di questo, per completare il lavoro fatto finora. E fare di più”. Manca però ancora all’appello il nuovo assessore all’Agricoltura, dopo le dimissioni di Elisabetta Falchi. “La presidenza e la vicepresidenza non hanno perso tempo in queste settimane – spiega il governatore – e anche oggi si è parlato a lungo di come utilizzare i 14 milioni stanziati per recuperare un prezzo decente del latte ovino, fondamentale per i produttori. Avere l’organismo interprofessionale è una grande cosa e ci permetterà di portare benefici a tutta la filiera”.

Pigliaru ha aperto un nuovo fronte con Roma per dare pari dignità alla Sardegna rispetto alle altre Regioni. E i rapporti di forza forse sono cambiati. “Non so se stiano cambiando i rapporti con Roma, ma ci sono alcune grandezze finanziarie per le quali siamo stati piuttosto critici – chiarisce il presidente – Abbiamo fatto un patto con il Governo nel 2014 che non prevedeva ulteriori accantonamenti di queste dimensioni e stiamo aprendo una interlocuzione netta e forte su questo aspetto specifico. Naturalmente siamo consapevoli delle difficoltà enormi nelle quali si trova l’Italia in questo momento”. Difficoltà comuni anche alla Sardegna. “Infatti – conferma Pigliaru – questo non vuol dire che non dobbiamo essere consapevoli delle nostre specifiche difficoltà, soprattutto a fronte di una sanità che ha costi che crescono sempre di più e che nelle altre regioni vengono finanziati. Invece nel nostro caso è tutto a nostro carico, co9n l’aggravante che ciò accade in un momento in cui le entrate non aumentano per effetto della grave crisi economica. Quindi il discorso è complesso ma lo affronteremo nel dettaglio nei prossimi giorni”. E’ carico il governatore, pronto ad affrontare gli ultimi due anni di legislatura. Ma c’è mai stato un momento, in questo periodo, in cui ha pensato: “adesso mollo”? “No – risponde secco – C’è stato un momento in cui ho pensato: ‘spero che la salute mi consenta di non dover mollare perchè sarebbe veramente un grande peccato’. Abbiamo fatto cose importanti che devono però diventare risultati. Abbiamo fatto anche riforme profonde che negli anni scorsi nessuno aveva avuto il coraggio di fare: penso alla sanità, agli enti locali, alla peste suina, che hanno naturalmente bisogno di tempi per portare a casa i risultati”. Quindi avanti tutta? “Ho assolutamente la determinazione di arrivare alla fine della legislatura – promette Pigliaru – per dimostrare che quello che abbiamo fatto produce dei risultati. Questa è la cosa importante. Poi dobbiamo fare ancora altre cose. Ho avuto paura di non poter andare avanti perché la salute è fondamentale. Ma credo invece che riusciremo a proseguire con la massima determinazione”. (Fabrizio Fois, ANSA)

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