Riforma delle politiche giovanili nell’Isola, il mondo delle Consulte riunito a Macomer

Il mondo delle Consulte giovanili sarde si è riunito a Macomer per dialogare con consiglieri regionali, amministratori locali e organizzazioni, in modo da lanciare un segnale di rinnovamento alla società e ai territori. L’incontro in particolare verteva sulle proposte di riforma delle politiche giovanili arrivate in Consiglio. “Bisogna sfatare lo stereotipo che nelle comunità non ci siano risorse per i giovani, quando la gran parte dei Comuni non spende buona parte dei fondi europei, ovvero milioni di euro” dichiara Gian Luca Atzori, alla guida della Rete regionale delle consulte. Ciò che manca, dunque, non sono i soldi ma i progetti validi e idee innovative. “Un appello rivolto in particolare a tutti i giovani sardi che su questa terra vorrebbero costruire la propria vita ma vedono sempre meno possibilità.” sottolinea Rebecca Pisanu, coordinatrice delle consulte della città di Cagliari e del Sud Sardegna. “A tutti loro vorremmo dire che le opportunità ci sono e passano attraverso momenti come quello vissuto oggi”.

Riguardo le proposte di riforma, il mondo delle Consulte ha dialogato in particolare con i consiglieri regionali Fausto Piga di Fratelli d’Italia, primo firmatario della legge di riforma, e Laura Caddeo di Alleanza Rosso-Verde, segretaria della seconda Commissione incaricata di discutere il provvedimento. Hanno partecipato al dibattito anche Diego Loi e Alessandro Solinas. Nel corso degli ultimi mesi sono state diverse le interlocuzioni tra la Commissione, la Consulta Regionale e le altre rappresentanze del mondo giovanile. Nel percorso sono state proposte diverse integrazioni ma ci sono ancora alcune questioni fondamentali da risolvere e che troveranno spazio durante l’incontro e nel dibattito. “Una priorità del movimento delle consulte è che la legge accolga le nostre integrazioni e passi in maniera bipartisan e senza strumentalizzazioni legate ai partiti o alla campagna elettorale, perché ci lavoriamo da più di 11 anni”, dichiara Emanuele Orrù, coordinatore delle consulte dell’Oristanese.

Dal 2012 la rete Tessiu promuove la creazione di un organo regionale che metta insieme tutte le Consulte giovanili della Sardegna, arrivando a dotarsi di uno statuto, un regolamento interno, un documento programmatico e un coordinamento territoriale. “Tessiu è un termine che richiama l’intreccio del tappeto tradizionale sardo e nasce dalla redazione di una Carta delle Consulte giovanili della Sardegna tramite la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa da parte di 22 Consulte”, dice Chiara Zanza, presidente delle consulte del Sassarese e del Nord Sardegna. Nel 2015 il progetto raccolse 77 gruppi presenti sull’isola, in particolare sotto la guida della Consulta di Bauladu mentre nel 2018, Tessiu si è trovata a riunire 160 consulte provenienti da tutte le province, con l’obiettivo di strutturare una rete di rappresentanze territoriali che potesse dialogare con la Regione e avere voce all’interno delle politiche giovanili promosse da Cagliari.

Per la Rete delle Consulte i punti principali riguardano il focalizzare l’attenzione sulla necessità della riforma che vada a costituire ufficialmente la Consulta giovani regionale e il tavolo per la programmazione triennale delle politiche giovanili. “L’incontro ha messo al centro numerose problematiche delle nuove generazioni, insieme alle opportunità offerte da Transizione ecologica e dal Pnrr”, ribadisce Umberto Guiso, coordinatore delle Consulte delle province di Nuoro e dell’Ogliastra, “ma il focus principale del movimento rimane l’assoluta impossibilità di attuare il Piano di resilienza ne di realizzare qualsivoglia cambiamento generazionale finché le nuove generazioni non saranno rappresentate”. Attualmente, infatti, senza riforma, i giovani sardi non hanno una politica giovanile condivisa da seguire né in regione né nelle amministrazioni locali. Non ci sono rappresentanti tra le nuove leve, i delegati sono quasi sempre senza portafoglio, i consiglieri regionali under-35 sono due su sessanta e “non esiste un assessorato di riferimento che pretendiamo se i giovani sono davvero il futuro come tutti dicono”. Riassumono così la situazione i coordinatori della Rete, che concludono: “Troppo spesso sentiamo dire che siamo il futuro, ma il futuro si costruisce nel presente, si costruisce adesso, non domani”.

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