Rete ospedaliera, Arru richiama l’Aula: “Ingiusto parlare di macelleria sociale”

Sono le 18,10 quando l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, prende la parola in Consiglio, quasi al termine di una seduta-fiume dedicata alla discussione generale sulla rete ospedaliera e cominciata questa mattina alle 10,45 con una sola sospensione di sessanta minuti per pranzo. “Mi chiedo – ha esordito Arru -, se abbiamo letto lo stesso documento. Mi chiedo come si possa accusare la Giunta di fare macelleria sociale e calcoli ragionieristici sulla pelle dei sardi”.

Parte dagli ospedali di zona disagiata, l’assessore, perché questo è il tema su cui la commissione Sanità del Consiglio ha corretto in maniera più pesante il ddl approvato dall’Esecutivo a luglio 2015 proprio su proposta di Arru. Nel testo  dell’Esecutivo era previsto l’accorpamento della Chirurgia con la Medicina a Bosa, Isili, Muravera e Sorgono, mentre la commissione ha deciso di mantenere separati i due reparti e assegnato venti posti letto alla prima delle due specialità mediche. L’assessore ha aggiunto: “Sembra quasi una preoccupazione atavica questa della Chirurgia e risulta inspiegabile visti i dati: su cento ricoveri negli ospedali di zona disagiata, solo il venti per cento si conclude in sala operatoria. Si tratta di numeri davvero ridotti e per i quali è sufficiente la programmazione degli interventi, così come vogliamo fare (va precisato che nell’elenco della Giunta era compreso l’ospedale di Tempio, il quale dovrebbe essere promosso a struttura di prima livello; nella lista entra invece La Maddalena). Sempre sul punto Arru si è detto sorpreso anche su un secondo aspetto: “Durante gli incontri nei territori, non un sindaco che mi abbia chiesto come verrà gestita l’assistenza nei casi di infarto, i quali hanno un’incidenza ben maggiore”.

LEGGI: Posti letto in Sardegna, unica certezza nella partita della rete ospedaliera

In vista della presentazione degli emendamenti (ci sarà tempo sino alle 10 di venerdì 29 settembre), l’assessore ha anticipato che la Giunta è favorevole all’apertura di una breast unit al San Francesco di Nuoro. Si tratta di un centro multidisciplinare di senologia e “per il quale il decreto ministeriale 70 (del 29015) prevede la cura di almeno centocinquanta donne. Sotto questa soglia non verrebbe assicurata la massima tutela nelle cure”. Una sottolineatura, questa, che è centrale nel dibattito sulla rete ospedaliera, dal momento che il riordino dei reparti è stato deciso dalla Giunta anche in base ai limiti minimi di assistenza fissati dal Dm 70, ciò che per esempio ha portato l’Esecutivo decidere la chiusura del punto nascita a La Maddalena dove si contano 167 parti l’anno contro i 500 richiesti dai protocolli nazionali.

Arru non ha volutamente fatto accenno a tutti i nodi aperti in maggioranza (qui in dettaglio) perché nel centrosinistra il confronto è tutt’altro che finito. Da qui al 3 ottobre, quando il Consiglio è di nuovo convocato per esaminare la riforma ospedaliera articolo per articolo, sono previsti nuovi incontri di coalizione. L’assessore ha semmai risposto al centrodestra sull’elisoccorso, tema sul quale Forza Italia e alleati stanno attaccando la Giunta da settimane mettendo in dubbio la regolarità del bando da 93 milioni. Arru ha detto: “Ci accusano di togliere un servizio alla parte pubblica per darlo ai privati. Se qualcuno conosce un servizio statale con elicotteri Hems, coi quali intendiamo organizzare le emergenze/urgenze in Sardegna, lo dica. Perché a noi non risulta. Si tratta al contrario di un’attività altamente specializzata e svolta solo da operatori non pubblici. Peraltro: vista la gara europea, abbiamo espressamente chiesto all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) di supportarci in tutto il percorso, proprio per garantire la massima trasparenza e la tutela del diritto alla salute in una Regione che ha bisogno degli elicotteri perché ci sono zone, come l’Ogliastra, dove si impiega anche unì’ora per raggiungere l’ospedale”.

Arru ha poi assicurato impegno nell’organizzazione di servizi territoriali, “specie alla luce di indagini epidemiologiche che ci mettono davanti a importanti responsabilità: la Sardegna ha, su base nazionale, il più alto numero di malati di sclerosi multipla con seimila casi circa. Anche per l’assistenza di questi pazienti non stiamo lasciando nulla di intentato”.

La seduta odierna si è conclusa con il voto sul passaggio agli articoli: su 48 consiglieri presenti, hanno votato “sì” in 30, mentre i “no” sono stati diciotto. È stata decisa anche la prossima riunione della commissione Sanità, convocata per il 3 ottobre alle 10.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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