Renzi, Pigliaru e il Qatar: “Mille posti di lavoro”

“Nuovi 120 posti di lavoro subito, 1.000 quando si entrerà a regime”. Il San Raffaele di Olbia si chiamerà Bambin Gesù. Apertura prevista per il 1° marzo 2015.

Nuovi 120 posti di lavoro all’apertura dell’ospedale San Raffaele, 1.000 quando si entrerà a regime”. È molto più di un accordo preliminare, l’operazione di Olbia con quel miliardo di euro che gli arabi del Qatar sono pronti a investire in Sardegna. A scoprire le carte sono il premier Matteo Renzi e il presidente Francesco Pigliaru che, da Palazzo Chigi, annunciano per il 24 giugno la chiusura dell’intesa tra Regione e partner privati. L’effetto, appunto, è una valanga di nuove buste paga all’orizzonte. È stata fissata anche una possibile data di apertura, per il 1° marzo 2015.

Con la raod map appena diventata ufficiale, significa che manca giusto un mese perché la Qatar Foundation Endowment, cioè uno dei bracci economici della famiglia Al Thani, cominci a lavorare all’apertura del palazzone bianco all’ingresso sud di Olbia, in un passo a due con il Bambin Gesù. Obiettivo: avviare tre diversi asset di sviluppo sanitario, a partire dall’assistenza medica e ospedaliera convenzionata, quindi pubblica. Poi ecco la clinica privata, a pagamento, e infine il centro di ricerca scientifica.

A Palazzo Chigi il Qatar, rappresentato in Italia da Lucio Rispo, ha firmato alle 18 il protocollo d’intesa con Governo e Regione. Renzi ha detto: “La Qatar Foundation, che mio figlio conosce per il Barcellona, fa uno straordinario lavoro di investimento internazionale. A regime, quello in Sardegna varrà 1,2 miliardi di euro e 120 posti di lavoro da subito per poi diventare mille. Tutto questo – ha sottolineato il premier – dimostra che si può tornare a investire in Italia, se c’è la collaborazione tra uno dei più importanti gruppi mondiali e una Regione ben governata. Se c’è uno Stato che fa la sua parte ed è pronto a lavorare in sinergia”.

Così Pigliaru: “Nella nostra proposta di governo – ha sottolineato il capo della Giunta – ci siamo impegnati a dare risposte rapide e in tempi certi a investitori importanti. Quindi, anche per l’ospedale ex San Raffaele stiamo tenendo fede a quell’assunzione di responsabilità. Abbiamo limitato al massimo l’incertezza, la peggiore malattia per un investitore. Per noi era fondamentale dire sì o no in tempi precisi e stretti, nel giro di poche settimane, definendo, nella complessità normativa italiana, un percorso chiaro. Ci saranno varie tappe, noi sappiamo quale è la conclusione in termini temporali”.

L’ospedale di Olbia, destinato a cambiare nome (Pigliaru, non a caso, ha già parlato di ex San Raffaele), si prepara a diventare un “centro di livello internazionale per la diagnosi, la cura, la riabilitazione e la ricerca scientifica”, hanno detto Renzi e il presidente della Regione. Sono già in cantiere tutta una serie di protocolli d’intesa con università ed enti italiani e stranieri. Tra gli obiettivi, “ottenere per esempio il riconoscimento, come struttura accreditata, dell’Istituto nazionale dei tumori (Irccs)”. Ancora: “Guardando alle eccellenze del Qatar, si ipotizzano collaborazioni con l’Hamad Medical Corporation e il Sidra Hospital for Women and Children, ma anche con la Aspetar e la Aspire Zone per la medicina sportiva”.

Da qui al 24 giugno verranno definiti gli aspetti tecno-scientifici, ovvero la precisa ripartizione di posti letto e reparti, per evitare non solo doppioni rispetto all’offerta sanitaria pubblica di Olbia, ma anche per creare sinergia tra la nuova struttura gallurese e la rete ospedaliera regionale. Nell’Isola l’assistenza medica vale oltre il 50 per cento del bilancio sardo (circa otto miliardi di euro) e si tratte di risorse a carico dei residenti. Tanto che Pigliaru già in campagna elettorale aveva parlato dell’esigenza di intervenire sull’organizzazione per ridurre i costi e rendere più efficienti i servizi.

Il governatore sardo ha detto ancora: “Il Bambin Gesù che sarà un ospedale a cui guarderà il mondo. Noi abbiamo il dovere di portare avanti investimenti utili per il progresso della Sardegna, anche se qualche costo certamente ci sarà. Ma considerevole risulterà pure il consenso: le nuove buste paga saranno molte, e la ricerca e la conoscenza sono settori su cui l’Italia deve puntare”.

A rappresentare il Qatar c’era Lucio Rispo, delegato in Italia della famiglia Al Thani. “Il 25 giugno devono iniziare i lavori sull’ospedale Bambin Gesù di Olbia (ecco il nuovo nome della struttura), perché il primo marzo 2015 bisogna aprire”. Rispo, in una battuta col sottosegretario Graziano Delrio, ha precisato: “Può cambiare tutto, tranne la data dell’inaugurazione. Noi siamo una monarchia assoluta e gli ordini si eseguono e in questo c’è una similitudine tra l’emiro e il presidente Renzi”. L’operazione di Olbia rientra in quel filone della ricerca per la quale la famiglia reale di Doha spende ogni anno “sei miliardi di dollari”, ha spiegato ancora il top manager. “Il rilancio dell’ospedale può avere il connotato di un piano Marshall per la Sardegna. Noi non siamo gli americani e non si esce da una guerra, ma è bello che un Paese ricco, grazie alle risorse, e un’altro ricco grazie ai cervelli, ce l’abbiano messa tutta per lavorare insieme senza distinzioni di razza, sesso e ceto sociale”.

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Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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