Sul nuovo Bambin Gesù di Olbia la politica sarda si divide. Fi: “Il progetto è nostro”

Sull’accordo istituzionale per il Bambin Gesù di Olbia (l’ormai ex San Raffaele), la politica sarda si divide con i toni tipici della campagna elettorale.

Francesco Pigliaru firma a Roma l’accordo istituzionale per il Bambin Gesù di Olbia (l’ormai ex San Raffaele) e la politica sarda si divide con i toni tipici della campagna elettorale, visto che domenica si vota per le Europee e le amministrative.

Il primo ad attaccare è proprio il deputato Salvatore Cicu, candidato con Forza Italia per un posto nel parlamento di Strasburgo. “È singolare e patetico – dice – il trionfalismo dei rappresentanti del centrosinistra che stasera a Roma hanno dato l’ok al progetto ospedaliero avversato proprio da quella parte politica. Oggi l’investimento vede finalmente una via di realizzazione solo grazie all’interesse e all’amicizia che l’emiro del Qatar manifesta verso la nostra terra”.

A fargli eco, il governatore uscente, Ugo Cappellacci: “L’accordo siglato oggi dà attuazione al Memorandum of Understanding firmato dalla mia Giunta a dicembre e premia un impegno durato tre anni. Spiace che Renzi, forse distratto dal clima di perenne campagna elettorale, abbia dimenticato di riconoscere l’opera svolta dalla Regione che per prima ha creduto in questa operazione. Non possiamo non sottolineare i commenti di scherno di una parte della sinistra che, quando avviammo il confronto con il Qatar, demonizzava strumentalmente la nostra iniziativa. Oggi come allora – conclude l’ex presidente della Giunta – diciamo che parlano i fatti: questo è un risultato importante per la Sardegna sul quale il presidente Renzi sta solo mettendo il cappello”.

Dal Pd interviene il maddalenino Gianluca Lioni, componente della Direzione nazionale. “La firma del protocollo per il Bambin Gesù di Olbia tra Governo, Regione e Qatar Foundation Endowment è un segnale importante per la Gallura e per l’intera Sardegna. La realizzazione di un centro medico e scientifico di eccellenza e di respiro internazionale rappresenterà una svolta per il territorio: sia in termini di ricadute economico-occupazionali sia per il miglioramento complessivo della qualità della vita, ma anche per la riduzione dei tanti viaggi della speranza di chi è costretto a curarsi lontano dalla propria regione”.

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