In Regione c’è un Dg esterno di troppo. Sinora il presidente Christian Solinas e la ‘sua’ Giunta ne hanno ingaggiati sei, ma la legge vieta di superare la soglia del 20 per cento. Vuol dire una quota massima di cinque, dal momento che le direzioni generali sono 24 in tutto.
Dunque Solinas ci ricasca coi Dg. Malgrado un processo a suo carico per le nomine dei massimi dirigenti (il governatore è sotto accusa insieme all’ex assessore al Personale, Valeria Satta), ecco un’altra irregolarità che si aggiunge alla sentenza della Consulta con la quale i giudici costituzionali hanno di recente bocciato una norma sul reclutamento dei quadri inserita nella legge Omnibus del 2021.
La lista dei sei Dg esterni attualmente in carica comincia proprio con Silvia Curto e Antonio Pasquale Belloi, alla presidenza l’una, alla Protezione civile l’altro. Per l’ingaggio di Curto e Belloi, il presidente della Regione deve rispondere di abuso d’ufficio, mentre la sua ex capo di Gabinetto, Maria Grazia Vivarelli, è già stata condannata per induzione indebito a due anni e otto mesi (sul rinvio a giudicio della Satta, invece, il Gup si deve ancora esprimere).
La terza Dg esterna è Silvia Cocco, alla guida del Personale, anche lei sotto accusa. Stando al pm Andrea Vacca, la direttrice è indagata per falso in autocertificazione. Nel suo curriculum ci sarebbe un ‘peccato’ originale per il quale hanno ricevuto avviso di garanzia pure la stessa Satta e l’attuale Dg del Centro regionale di programmazione, Massimo Temussi.
Il quarto Dg esterno, sempre in ordine di ingaggio, è Roberto Raimondi, scelto lo scorso settembre per guidare l’Eni Cbc Bacino del Mediterraneo, l’Authority regionale che si occupa di cooperazione tra i Paesi transfrontalieri. Raimondi non aveva mai gravitato in Regione. Di lui si sa soltanto che al momento della nomina aveva dei contratti con l’Università di Tirana.
In Regione fa il Dg esterno pure Antonello Zanda, ex capo dell’Urbanistica e dei Lavori pubblici nel Comune di Olbia. Zanda, desulese, guida la direzione degli Enti locali. Infine ecco Fabio Migliorati, il generale della Guardia di finanza che aveva ‘minacciato’ di chiedere un risarcimento danni a Solinas se non gli fosse stato restituito il comando del Corpo forestale, dove era stato nominato ad aprile 2022 e poi cacciato ad agosto per fare di nuovo posto al suo predecessore, Antonio Casula, a sua volta reintegrato dal giudice del lavoro.
A questo punto resta solo da capire se il ‘vizio’ della soglia sforata sarà corretto a breve, oppure bisognerà attendere l’ennesimo ricorso. In questi anni a fare da sentinella sull’organizzazione degli uffici è sempre stato lo Sdirs, il sindacato dei dirigenti regionali guidato da Cristina Malavasi. L’ultima volta in cui la sigla autonoma ha avuto ragione è stata dicembre: la giudice del lavoro, Daniela Coinu, ha dichiarato “anti-sindacale” l’azione di Solinas e della Giunta proprio sulle nomine di alcuni Dg.
La soglia del 20 per cento è prevista dalla legge regionale 31/98. L’articolo sui Dg è il numero 29. Si legge: “Tali funzioni possono essere conferite per non più di un quinquennio, rinnovabile per una sola volta, nel limite del 20 per cento del totale delle direzioni generali”.