Le nomine fiduciarie nel sistema Regione portano altre grane giudiziarie al centrodestra. Per la seconda volta un avviso di garanzia arriva a Valeria Satta, titolare del Personale e degli Affari generali nella Giunta Solinas, finita sotto accusa insieme alla Dg dello stesso assessorato, Silvia Cocco, e a Massimo Temussi, in qualità di direttore Aspal (attualmente è invece il commissario di Ats). In Procura a Cagliari il fascicolo ce l’ha in mano il pm Andrea Vacca che ha chiuso l’inchiesta e notificato le contestazioni agli avvocati dei tre indagati.
CAPI D’IMPUTAZIONE. La notizia è riportata da L’Unione Sarda oggi in edicola. La Satta, quota Lega dell’Esecutivo Solinas, deve rispondere di falso per induzione e abuso d’ufficio; la Cocco è sotto accusa per falso in autocertificazione; Temussi per abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio. La Satta è difesa dall’avvocato Massimiliano Ravenna; la Cocco da Agostinangelo Marras; Temussi da Stefano Porcu.
NODO CENTRALE. Stando alla ricostruzione della Procura riportata dal giornale di Cagliari, tutto ha origine dall’incarico di direttore di servizio che Temussi, tra 2017 e 2020, aveva affidato alla Cocco all’Aspal, l’Agenzia per le Politiche attive del lavoro di cui la stessa è dipendente. Ma le regole di ingaggio, definite con una delibera di Giunta e valide per le nomine dirigenziali, erano state cassate prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato.
IL COMMISSARIO. In base a quella doppia sentenza, Temussi, da direttore di Aspal, avrebbe dovuto revocare l’incarico alla Cocco. Invece si limitò solo ad avviare la procedura che però non si è mai conclusa. Di qui la contestazione di abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio.
LA DG. Sul fronte della Cocco, quell’incarico diventato non legittimo per via della doppia sentenza di Tar e Consiglio di Stato non poteva fare curriculum. Invece quando la Cocco presentò la propria autocandidatura per fare la Dg nell’assessorato al Personale e agli Affari generali – di cui è ancora titolare – inserì anche il titolo incriminato. Tradotto in capo d’imputazione, per il Pm è falso in autocertificazione.
L’ASSESSORA. Quanto alla Satta, accusata come detto di abuso d’ufficio e falso per induzione, per il pubblico ministero avrebbe dovuto verificare i titoli. Questo per evitare di esporre la Giunta alla nomina di una Dg priva di titoli.
VOTO IN AULA. In questa legislatura il problema dei percorsi professionali si è posto anche in altri casi, tanto che a dicembre del 2019 il Consiglio regionale, coi soli voti del centrodestra, approvò la cosiddetta leggina salva-Dg, con la quale ai cinque anni di incarico dirigenziale sono stati aggiunti anche altri titoli per ricoprire il ruolo di direttore generale. Nella’Salva-Dg’ si parla di “particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica”, ma anche di “posizioni funzionali a diventare dirigente”.
In virtù di quella revisione, sono stati ingaggiati in Regione Silvia Curto, Dg della presidente, e Pasquale Antonio Belloi, a capo della Protezione civile. Ma per le due nomine hanno ricevuto un avviso di garanzia la stessa Satta e il presidente Christian Solinas che devono rispondere di abuso d’ufficio. Sotto accusa anche la capo di gabinetto Maria Grazia Vivarelli. La Satta è accusata pure di tentata concussione, la Vivarelli di induzione indebita. Solinas, invece, ha un’indagine aperta anche sulle nomine di due consulenti nell’Ufficio di gabinetto, Franco Magi e Christian Stevelli. Adesso questa ennesima tegola.