Regionali, Soru ci riprova e lancia un appello a Todde: “Troviamo un candidato di sintesi”

Renato Soru ci riprova e propone ad Alessandra Todde un passo indietro di entrambi per cercare un altro candidato, di mediazione e di sintesi. “Io sono per l’unità – ha detto l’ex governatore a Nuoro -: un progetto per la Sardegna vale più di progetto per me stesso. Per questo, invito Todde, in qualunque momento da domani in poi, a fare un confronto pubblico su chi vuole l’unità e chi non la vuole, su qual è il suo progetto per la Sardegna e quale il mio e se possiamo trovare nelle prossime ore una persona che ci rappresenti tutti”. Quando mancano tre giorni al deposito dei simboli e poco più di un mese e mezzo dalle elezioni, il centrosinistra è ancora alle prese con una spaccatura che è praticamente scontato non verrà ricomposta. Soru del resto ha già diffuso i manifesti elettorali della Coalizione sarda (“Siamo di più. Siamo Sardegna” lo slogan) e Todde ha ripetuto più volte di non essere disposta a fare un passo indietro e ribadisce di non accettare “i tentativi di screditare il lungo e faticoso percorso della coalizione”, come ha dichiarato anche oggi in un’intervista a La notizia

L’appello di Soru può essere letto come modo per lasciare il cerino in mano alla competitor facendo intendere di non essere lui a volere la spaccatura, o anche un ultimo tentativo per trovare unità attraverso un disarmo bilaterale. Ma l’ex governatore non può non avere chiaro che il campo largo non accetterà di rimettere in discussione la leadership di Todde, che ha anche importanti riflessi nazionali nella prospettiva di una (difficile) alleanza tra Pd e M5s, al di là delle smentite sull’accordo romano su cui il fondatore di Tiscali aveva più volte attaccato. La settimana scorsa si era tenuto un incontro – che sarebbe dovuto rimanere riservato – proposto dai Progressisti per provare a cercare una sintesi tra le due coalizioni, con la proposta di un candidato terzo da individuare insieme. Poi il partito di Massimo Zedda e Francesco Agus ha annunciato il ritorno al ‘campo largo’ a guida Pd-M5s, proponendo però a Soru di creare un progetto comune, di lungo periodo, mettendo insieme le liste a sostegno della ‘rivoluzione gentile’. Appello caduto nel vuoto. E in ogni caso fonti vicine a Todde smentiscono la ricostruzione dell’incontro del 4 gennaio e la proposta di passo indietro di entrambi. “A quanto pare non abbiamo partecipato allo stesso incontro, le nostre orecchie non hanno sentito alcun suo passo indietro. Questa sua presa di posizione è arrivata dopo la scelta dei Progressisti di tornare con Todde”, spiegano le stesse fonti. E fanno notare che scegliere un terzo candidato sulla base di un accordo tra i due candidati dopo che Soru ha picchiato duro sulla mancata celebrazione delle primarie è una “incongruenza”.

Ieri la deputata progressista Francesca Ghirra ha rilanciato: “Se davvero intende costruire una prospettiva politica diversa per l’oggi e per il domani, che metta al centro la Sardegna, Soru condivida con noi le idee, i progetti e le proposte che sta promuovendo da mesi nei tantissimi incontri sui territori. Solo così, insieme, potremo mettere in piedi un progetto di alternativa alla terribile esperienza della Giunta Solinas”. E aggiunge: “Non si tratta certo di sostituire le persone sulle poltrone, ma di garantire un nuovo slancio alla Sardegna. Siamo ancora più che disponibili a costruire insieme una alleanza che possa diventare maggioranza anche grazie al contributo delle forze di ispirazione autonomista e indipendentista e segni una nuova stagione di Rinascita economica e sociale per l’isola. E speriamo ancora di poterlo fare con Renato Soru, i suoi attuali alleati e quanti si vorranno unire a noi”.  

In un intervento a Un giorno da pecora su Radio Rai 1 Todde ha replicato al fondatore di Tiscali. Confermando il no al suo passo indietro e rilanciando. “Abbiamo un campo ben definito, quello del centrosinistra, in cui Soru ha militato fino a qualche giorno fa da fondatore del Pd. Semmai gli chiedo di rientrare all’interno della coalizione, sta portando avanti un progetto politico che ha tantissimi punti di unione con noi, prenda un voto in più rispetto al Pd e al M5s e in questo modo potrà essere incisivo”. Su un eventuale ruolo dell’ex governatore la candidata del ‘campo largo dice’: “Se ci fosse la volontà di rientrare le modalità si trovano. Perché l’obiettivo è cambiare la Sardegna, unire le forze per far sì che questo disastro fatto dal centrodestra non continui”.

Andrea Tramonte

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