Regionali, Soru apre ufficialmente la campagna elettorale: “Dobbiamo costruire una storia nuova”

Renato Soru domenica ha aperto ufficialmente la campagna elettorale della Coalizione sarda sulle sponde del lago Omodeo, a Ula Tirso. A pochi passi dalla diga Santa Chiara di cui quest’anno ricorre il centenario dell’inaugurazione. Una scelta simbolica, “la prima grande opera idraulica costruita in Sardegna”, ha detto il fondatore di Tiscali. Insieme a lui, i partiti e i movimenti che sostengono la sua corsa alle Regionali del 25 febbraio: sono intervenuti Enrico Lai di Rifondazione Comunista, Cristiana Cacciapaglia di Vota Sardigna, Giuseppe Luigi Cucca di Azione/+Europa/Upc, Romina Mura di Progetto Sardegna

“Questa diga – ha detto l’ex presidente della Regione -, all’epoca fu un’opera immane. È la storia del lavoro enorme di donne e uomini sardi e di progettualità che si incontrano, di energie diverse che lavorano insieme per costruire qualcosa di più importante, portando la Sardegna nella modernità e creando la bellezza di questo paesaggio. Ma – continua – dobbiamo costruire una storia nuova, non essere solo orgogliosi di quello che abbiamo fatto tanti anni fa. Oggi possiamo continuare a galleggiare e gestire l’esistente oppure pensare che possiamo trasformarlo e ribaltarlo in maniera duratura. Lo possiamo fare senza distruggere nulla e con un occhio alla bellezza”.

Per Soru l’apertura ufficiale della campagna elettorale è stata l’occasione per entrare nel merito di alcuni punti centrali del programma di governo per i prossimi cinque anni, nel caso dovesse vincere. “Dobbiamo cogliere le opportunità delle straordinarie risorse europee che aspettano di essere spese, avviare la transizione verde e quella digitale, favorire l’inclusione sociale, rendere la pubblica amministrazione più veloce e trasparente, rafforzare il federalismo interno sul territorio per portare competenze e servizi più vicini al cittadino. Perché intendiamo l’amministrazione come servizio pubblico e non come bottino da spartire”.

“Qualcuno – continua Soru – pensa di poter decidere per noi. Di imporci nuove servitù come quella dell’energia, vogliono farci diventare la piattaforma dell’energia rinnovabile di tutta Italia. E quelli che vogliono decidere da una parte vogliono un viceré che dovrà stare zitto e obbedire, farsi imporre pensieri e interessi altrui. Dall’altra parte siamo siamo solo un bacino elettorale,  un numero di voti in più che servirà per capire chi dovrà comandare in vista delle Europee”.

“Oggi – dice il leader della Coalizione sarda – si parla di governatori ed è una parola che ci siamo abituati a sentire perché nelle colonie si mandano i governatori e noi ci siamo abituati a sentirci colonia. Quindi dobbiamo decidere se eleggere un governatore o una governatrice che starà zitta e cambierà idea in qualsiasi momento in base alle convenienze e alle alleanze fatte e disfatte da Giuseppe Conte. Oppure, come dice lo Statuto, eleggere un presidente della Regione che rappresenti le persone che lo hanno eletto e rappresenta una comunità, un popolo, una terra, che non starà zitto, che difenderà gli interessi della Sardegna e dei suoi cittadini”.

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