La photo-opportunity a beneficio di obbiettivi e telecamere per sostenere che dopo la notte dei lunghi coltelli, lo scontro sul candidato alla presidenza, il centrodestra ora è unito: Matteo Salvini al centro posa le braccia sulle spalle di Christian Solinas e Paolo Truzzu. Tutti e tre sorridono. L’occasione era il convegno promosso dalla Lega sulle opere pubbliche nell’Isola, “L’Italia del sì”. Salvini è ministro dei Trasporti ed è venuto in Sardegna, a Cagliari, per inaugurare la campagna elettorale promettendo un po’ di miliardi per il settore. Dieci, per la precisione. Grandi opere, strade, ferrovie. Il vicepremier le ha snocciolate tutte: 133 milioni per i lavori sulla Sassari-Olbia, 188 milioni per la Sulcitana nel tratto Cagliari-Pula, e ancora 147 milioni per la 554 e altri 143 per la messa in sicurezza della 131. Non manca il collegamento ferroviario per Nuoro e le dighe di Cumbidanovu, Maccheronis e Monti Nieddu.
Sulla resa del Carroccio rispetto alla richiesta di ricandidatura di Solinas – la Lega fino a due giorni prima del sì a Truzzu faceva uscire sui giornali veline sull’essere pronti anche a una corsa solitaria, spaccando la coalizione di centrodestra – Salvini fa buon viso a cattivo gioco: ”L’unità della Sardegna, il bene dell’Isola vengono prima rispetto all’interesse di partito. Sono contento di quanto Solinas e la sua squadra hanno fatto in questi anni, con gli assessori e i consiglieri regionali”. E insiste sulla continuità: “Il centrodestra è compatto. Faremo una campagna per garantire la continuità di amministrazione, se stiamo investendo come ministero l’ultima cosa che mi auguro per i sardi è che governi qualcuno che porta avanti solo i no”.
Sulle promesse di una pioggia di miliardi da parte di Salvini è arrivata la replica dei candidati del centrosinistra. “Salvini oggi a Cagliari continua a promettere senza mantenere, parla di nucleare in Sardegna, taglia le risorse per la manutenzione delle nostre strade per finanziare il ponte sullo stretto e promuove l’autonomia differenziata che ci indebolirà – ha detto Alessandra Todde, candidata per il Campo largo. Renato Soru della Coalizione sarda invece ha detto: “Salvini viene a venderci le sue grandi opere, ma sono solo grandi bugie. Viene a spacciare miliardi di euro falsi e progetti finti buoni solo per la campagna elettorale. Un mese fa parlò di 10 miliardi già pronti: cinque per le strade e quattro per le ferrovie. Intanto, le uniche risorse ‘vere’ sono quelle europee del Pnrr: un miliardo e ottocento milioni di euro, in gran parte stanziati per i progetti di Reti Ferroviarie italiane. Per quello che riguarda invece le scelte reali del governo, la Sardegna e tutto il sud Italia hanno visto decurtate le loro quote dei fondi per lo Sviluppo e coesione (Fsc) a favore della megalomania del progetto del ponte sullo Stretto”.