Regionali, le reazioni del centrodestra. Meloni: “Auguri di buon lavoro a Todde”. Salvini: “Dopo tante vittorie una sconfitta ci può stare”

I retroscena raccontano di una presidente del Consiglio infuriata con l’alleato, Matteo Salvini. Il sospetto di un voto disgiunto “organizzato” alle Regionali in Sardegna – Paolo Truzzu ha preso il 4 per cento in meno delle liste a suo sostegno, un dato comunque che può essere visto come fisiologico – potrebbe pesare nei rapporti di forza all’interno del centrodestra. Ma il commento ufficiale di Giorgia Meloni è affidato – in prima battuta – a una nota congiunta firmata insieme ad Antonio Tajani e al ministro dei Trasporti. “I dati disponibili sul voto in Sardegna consegnano una vittoria per meno di 3mila voti alla candidata del centrosinistra Alessandra Todde sul candidato di centrodestra Paolo Truzzu – si legge -. Una sconfitta sulla quale ragioneremo insieme per valutare i possibili errori commessi. Continueremo a lavorare imparando dalle nostre sconfitte come dalle nostre vittorie”. Un comunicato prudente: ci sono le Regionali in Abruzzo in arrivo, dove il candidato uscente di Fratelli d’Italia – fedelissimo della premier – se la vedrà con un ‘campo largo’ stavolta veramente largo, con l’inclusione anche di Calenda e Renzi. Un passaggio delicato per il Governo e in particolare per la premier: il voto sardo è stato una prima battuta d’arresto per lei, con un candidato che ha fortemente voluto e imposto agli alleati, e l’entusiasmo nel centrosinistra per la vittoria potrebbe galvanizzare gli elettori anche lì. Poi la premier rompe il silenzio e scrive sui social: “Le ho telefonato (ad Alessandra Todde, ndr) per porgerle i miei auguri di buon lavoro”. E sulla sconfitta di Truzzu: “Dispiace, ma il centrodestra imparerà dalla sconfitta”

Il ministro dell’Agricoltura e cognato della premier, Francesco Lollobrigida, prova a guardare il bicchiere mezzo pieno, anzi: la situazione per lui è estremamente positiva. “Abbiamo perso di 1.500 voti, la Regione Sardegna, ma 16 mesi fa il centrodestra in Sardegna aveva ottenuto il 40 per cento dei consensi e ieri come liste ha ottenuto il 48,8 per cento e il cosiddetto campo largo che aveva avuto il 48,8 per cento oggi ottiene il 42,6 per cento come liste. Quindi il giudizio politico rispetto alle coalizioni mi pare confermi un andamento estremamente positivo”. Prende atto con “sportività” della sconfitta di Truzzu il leader della Lega, che pure come voto di lista è andato sotto il 4 per cento: “Dopo cinque vittorie consecutive una sconfitta ci può stare. Quando il popolo vota ha sempre ragione. Non cambia il mio impegno di ministro con i sardi. Continuerò, ovviamente, a fare tutto quello che i sardi si aspettano e meritano. Quando si vince si vince tutti insieme, quando si perde si perde tutti insieme. I numeri dicono che il centrodestra ha aumentato i voti rispetto alle politiche, che la Lega e il Partito sardo d’Azione sono cresciuti di tre punti, però ha vinto la candidata M5s. In democrazia è giusto così”. E poi cerca di mettere l’esecutivo al riparo. “Il Governo è assolutamente saldo. Sono contento di quello che stiamo facendo, che stiamo progettando. Dopo cinque sconfitte consecutive mi fa piacere sapere che la Schlein almeno abbia dormito contenta stanotte. Le elezioni Regionali sono importanti per i cittadini – aggiunge il vicepremier –. I sardi hanno deciso. Il loro voto o non voto, perché quasi la metà dei sardi non ha votato, va rispettato. Il voto degli abruzzesi penso che sarà profondamente diverso”.

“Non ci sarà alcuna conseguenza dal voto in Sardegna, non è che è cambiata la storia del mondo. La sinistra ha probabilmente vinto, perché il risultato finale ancora non c’è, per una manciata di voti. Si vince e si perde. Chi vince deve avere la consapevolezza che non si vince per sempre e deve restare coi piedi per terra”, ha detto invece il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. “La sinistra sbaglierebbe a considerare questo successo come un’inversione di rotta clamorosa. E il centrodestra farebbe male a sottovalutare le prove elettorali o a pensare che, siccome abbiamo vinto, non ci sia mai una verifica. La politica è un cimento quotidiano e ogni giorno si riparte. Voglio comunque ringraziare sia Solinas, che si è fatto da parte pur essendo il presidente uscente, sia Truzzu, che è sceso in campo quasi a partita iniziata. Dopodiché faremo le nostre riflessioni, ma non ci abbattiamo”.

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