Regionali, parla Todde: “Orgogliosa di essere la prima donna presidente, ora subito al lavoro su sanità e assalto eolico”

di Andrea Tramonte

Si dice felice ed emozionata Alessandra Todde alla sua prima uscita pubblica ufficiale come presidente della Regione in pectore. “E’ stato un testa a testa lungo e faticoso e ora sono orgogliosa di essere la prima donna a ricoprire questo ruolo – ha detto la candidata del Campo largo a trazione Pd-M5s alle Regionali -. Dopo 75 anni siamo riusciti a rompere questo tetto di cristallo: un risultato importantissimo anche per il ruolo che hanno avuto le donne della mia squadra”. La neo-governatrice ieri ha aspettato fino all’una di notte prima di recarsi alla sede cagliaritana della sua campagna elettorale. Gli scrutini procedevano lentamente – troppo lentamente – e anche se la sensazione, fin dal mattino, era che avesse vinto, la prudenza ha imposto di rimandare i primi commenti sui risultati. Che stamattina si sono consolidati: rispetto a Paolo Truzzu ha preso circa tremila voti in più. Una distanza piccola che però va letta anche in relazione alla spaccatura del centrosinistra, con Renato Soru che – pur al di sotto delle aspettative – ha preso l’8,6 per cento.

“Da oggi si deve iniziare a lavorare per la Sardegna”, assicura Todde. Le priorità? “Sanità, assalto eolico, giovani che emigrano e non hanno occasioni di rimanere nell’Isola. Dobbiamo costruire una terra moderna, pulita, che sia un contesto del terzo millennio. Lavorerò perché la Sardegna rinasca e cambi faccia”. L’ex viceministra si presenta in conferenza stampa da sola, senza Elly Schlein e Giuseppe Conte: una scelta precisa che serve a ribadire come “La Sardegna non sia un laboratorio, perché i sardi non sono cavie”. Ma è chiaro che la sua vittoria ha anche delle connotazioni nazionali. Non solo perché si tratta della prima, vera battuta d’arresto per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ma anche perché la sua candidatura era comunque un test: su una alleanza Pd-M5s che a livello nazionale non è così scontata. “Sono felice che questo progetto di unità possa aver trovato solidità in Sardegna, è una alleanza che può funzionare – ha detto -. Ma si deve capire che noi dobbiamo parlare di Sardegna e di sardi. Delle priorità che interessano il nostro popolo. Certo, mi hanno colpito i fatti dei giorni scorsi: ho studiato a Pisa e quello che è capitato ai ragazzi ricorda che i diritti non sono scontati. Sono felice che i sardi si siano ricordati della loro storia e che abbiano risposto ai manganelli con le matite”.

Due parole anche sui suoi competitor. Truzzu l’ha chiamata per farle gli auguri e darle appuntamento in Consiglio regionale. “La Sardegna dovrà avere molti progetti trasformativi – dice Todde – e sarà importante trovare la modalità di lavorare insieme. Tra persone per bene – e Truzzu lo ritengo tale – non sarà difficile”. Più duro il commento invece nei confronti di Renato Soru: “Come sempre ci si confronterà su programmi e progetti. Non ho dubbi che lui abbia a cuore gli interesse dei sardi e della Sardegna. Quello che non è tollerabile è la campagna di diffamazione nei nostri confronti, con toni che a me non appartengono. Se ci liberiamo di queste scorie potremmo parlare di cose concrete”. 

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