La mappa sulle aree idonee a ospitare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili in Sardegna è pressoché disegnata.
Ieri la bozza di legge che deve recepire il decreto del ministero dell’Ambiente è stata condivisa con i leader dei partiti della maggioranza di campo largo. Questa mattina la condivisione nella Cabina di regia e poi il il provvedimento licenziato dalla Giunta. Il testo , dovrebbe essere snello e conterrà i criteri che deve rispettare un territorio per essere considerato area idonea o meno all’installazione di impianti da energie rinnovabili. La mappa definitiva ci sarà dopo un prossimo confronto con i rappresentanti degli Enti locali.
“La Sardegna è la prima regione d’Italia a presentare la legge sulle aree idonee con circa 3 mesi di anticipo rispetto alla scadenza prevista per fine dicembre dal Ministro Pichetto Fratin – annuncia la presidente Alessandra Todde -. Siamo orgogliosi di poter dire che la Sardegna presenta un modello virtuoso di transizione ecologica, basato su uno sviluppo sostenibile, sul rispetto del suolo, del paesaggio, dei territori e dei cittadini sardi”. Non solo aree idonee ma scenario complessivo dell’isola.
“Con questa legge, non solo decliniamo i criteri che rendono un’area idonee o non idonee all’installazione di impianti rinnovabili, ma stanziamo una dote economica strategica – argomenta -. Infatti, da qui al 2029, stanziamo i primi 700 milioni per le comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumulo di energia elettrica per autoconsumo, efficientamento energetico e incentivi – anche a fondo perduto – destinati a persone, comuni, imprese ed enti”.
Quanto ai tempi: “Entro 120 giorni, la Giunta dovrà approvare il disegno di legge che istituisce l’Agenzia regionale sarda dell’energia che gestirà produzione, trasporto e distribuzione dell’energia – conclude-. Questa per noi è una sfida trasformativa che ferma la speculazione e blocca il consumo selvaggio di suolo. La Sardegna non si farà più calpestare ma gestirà la propria transizione ecologica”.