Iniziano a essere più sicuri i dati sulle liste a sostegno dei candidati alla presidenza della Regione in Sardegna. Un dato significativo è quello di M5s, che storicamente sconta una maggiore debolezza alle elezioni locali. Il partito di Giuseppe Conte – e della candidata del Campo largo, Alessandra Todde – è attestato sul 7,8 per cento (alle Politiche del 2022 aveva preso il 21,8 per cento). Il traino della candidata non è bastato a migliorare la sua performance elettorale, anche se bisogna considerare che Todde ha presentato una sua lista (ma con personalità non necessariamente riconducibili al mondo Cinquestelle): al momento è accreditata al 4 per cento.
Il Pd è primo partito – appaiato con Fratelli d’Italia – con il 14 per cento: un leggero calo rispetto alle Politiche dove i Dem hanno ottenuto il 18,7 per cento, ma c’è da mettere in conto la scissione soriana: insieme all’ex presidente della Regione diversi dirigenti ed eletti Pd sono confluiti all’interno di Progetto Sardegna. Il partito di Giorgia Meloni e di Paolo Truzzu in Sardegna è al 14 per cento, mentre alle Politiche aveva ottenuto il 23,6 (fermo restando che tra il voto nazionale e il voto locale ci sono profonde differenze). Nel centrodestra tengono Forza Italia (6,7 per cento) e Riformatori (6,8, secondo partito della coalizione). Rispetto alle scorse Regionali si deve registrare il crollo della Lega, che nel 2019 era al 14,6 e a questa tornata elettorale si ferma al 3,7 per cento. Il Psd’Az è al 5,6 per cento.
Andrea Tramonte