Regionali, i dati definitivi. Todde proclamata governatrice, vince con uno scarto di 3.061 voti

Il dato era già emerso nei giorni scorsi ma bisognava ancora aspettare il timbro ufficiale della Corte d’appello. Ora è definitivo: Alessandra Todde ha vinto le Regionali con uno scarto di 3.061 voti rispetto al competitor del centrodestra, Paolo Truzzu. La neo-presidente della Regione è stata proclamata stamattina. Ha ottenuto 334.160 voti, pari al 45,39 per cento. Il sindaco di Cagliari ha riportato 331.099 voti, pari al 44,97 per cento. Ora Todde ha 20 giorni entro i quali dovrà convocare la prima seduta del Consiglio regionale, nella quale dovrà essere eletto il presidente dell’assemblea sarda e la stessa governatrice dovrà presentare la sua Giunta.

“Felice e desiderosa di mettermi immediatamente al lavoro – ha detto la governatrice -. Sarà importante fare un buon passaggio di consegne con gli uffici della Regione per occuparsi immediatamente delle cose più urgenti e ovviamente lavorare nei prossimi giorni per formare una squadra che possa essere alle altezze delle aspettative”. C’è subito un impegno: “Noi vogliamo essere il governo di tutti e sarà importante poter dare delle risposte immediatamente pratiche, concrete, rispetto a tanti problemi che ci sono e che abbiamo affrontato in campagna elettorale”.

Il seggio in bilico nella maggioranza del Campo largo – come già noto dalla fuga di notizie dei giorni scorsi – è stato assegnato al M5s e non al Pd. Entra Emanuele Matta del collegio del Medio Campidano. Questo avrà probabilmente delle implicazioni nella formazione della Giunta. I Dem puntavano a 4 assessorati e vicepresidenza, più presidenza del Consiglio regionale. Ora gli assessori in quota Pd potrebbero essere tre. Questa mattina c’è stato un incontro tra Todde e una delegazione dei Democratici proprio per trovare la quadra. Nell’ottica della Giunta, uno dei nodi da sciogliere è quello del ruolo di Desirè Manca, la consigliera più votata in Sardegna. Anche lei puntava alla presidenza del Consiglio ma per prassi viene assegnata al partito più votato, che è il Pd e dovrebbe ottenere il ruolo con il suo segretario, Piero Comandini. Che a quel punto si dimetterebbe da segretario – come pure Giuseppe Meloni da presidente, che otterrà un assessorato di peso e la vicepresidenza della Giunta – aprendo i giochi per la nuova leadership Dem.

Nella Campo largo ottengono 4 seggi Alleanza Verdi e Sinistra, tre seggi i Progressisti, Sinistra Futura, Orizzonte Comune e la lista civica Uniti per Alessandra Todde. Un solo seggio per il Partito socialista-Sardi in Europa. Nella Giunta ci sarà una rappresentanza di tutti, compatibilmente coi posti a disposizione. Del resto la presidente ritiene “importante riconoscere che generosamente tutte le forze politiche, anche le più piccole hanno portato un contributo, perché è stata una campagna elettorale combattuta, dove onestamente le possibilità di vittoria erano molto basse”. Nel centrodestra otto seggi vanno a Fratelli d’Italia – compreso quello del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu – tre a Riformatori sardi, Partito Sardo d’Azione, Forza Italia e Sardegna al Centro 20Venti, due ad Alleanza Sardegna Pli e uno all’Udc e alla Lega.

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