Sette candidati presidente, 24 liste in corsa e 1.365 aspiranti consiglieri (almeno secondo i documenti diffusi dai partiti). Sono i numeri delle Regionali 2019, quando manca poco più di un mese all’apertura delle urne. Si vota il 24 febbraio, come sempre dalle 7 alle 23. Il giorno successivo lo spoglio delle schede. Sino a domani, tuttavia, i nomi dei candidati sono solo ufficiosi: la sezione elettorale della Corte d’Appello deve ultimare l’esame sulla regolarità delle liste.
I sette candidati presidente corrispondono ad altrettanti schieramenti. Quello più numeroso lo guida Christian Solinas, leader del centrodestra che mette insieme 11 liste per un totale di 643 aspiranti consiglieri regionali. I partiti alleati sono: Psd’Az, Riformatori, Fratelli d’Italia, Udc, Lega, Forza Italia, Sardegna Civica, Fortza Paris, Uds, Energie per l’Italia, Sardegna 20Venti (cliccando sopra ogni forza politica si possono consultare i nomi di tutti i candidati).
Massimo Zedda, leader del polo civico-politico di centrosinistra, è a capo di una coalizione da 8 liste, per un totale di 434 candidati alla carica di consiglieri. Questi i partiti alleati: Campo progressista; Noi, la Sardegna con Massimo Zedda; Sardegna in Comune; Leu Liberi e Uguali Sardigna – Zedda Presidente; Partito democratico; Cristiano popolari socialisti; Progetto Comunista per la Sardegna; Futuro comune.
Sia lo schieramento di Zedda che quello di Solinas devono superare lo sbarramento del 10 per cento per entrare nella ripartizione dei seggi. Questo perché sono sostenuti da più forze politiche. Così prevede la legge elettorale (qui spieghiamo come funziona).
Gli altri cinque candidati alla presidenza della Regione si presentano ciascuno con una propria lista: in questo caso lo sbarramento è al 5 per cento.In corsa ecco Francesco Desogus, Cinque Stelle; Andrea Murgia, AutodetermiNatzione; Paolo Maninchedda, Partito dei Sardi; Vindice Lecis, Sinistra sarda; Mauro Pili, Sardi Liberi.
Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)
