Quartu, sfiducia a Delunas: si vota. Ma spunta un patto segreto salva-sindaco

Sicuri, incerti e decisi al “no”. Ecco le indiscrezioni su come dovrebbero votare domani i 28 consiglieri di Quartu.

È un sindaco in bilico, Stefano Delunas, e stavolta le sue dimissioni (poi ritirate) non c’entrano: in ballo, adesso, c’è la mozione di sfiducia presentata il 27 agosto scorso dall’ex primo cittadino forzista, Mauro Contini, e che domani verrà votata dall’Assemblea municipale. Il documento lo hanno firmato in 16, cioè un consigliere in più dei 15 richiesti per mandare a casa il sindaco. Ma proprio Contini, filtra alla vigilia del verdetto in Aula, si starebbe sfilando dal gruppo insieme ai suoi. L’azzurro starebbe trattando con Delunas per formare una nuova Giunta sinistra-destra-centro. Della partita, infatti, ci sarebbe pure Davide Galantuomo, altro ex inquilino del Municipio, attualmente consigliere e candidato lo scorso maggio per guidare Quartu col Partito moderato dei democratici per le riforme.

In città sono ore febbrili con la conta dei voti tenuta sotto controllo ogni minuto. Visto il possibile patto a tre fra Delunas-Contini-Galantuomo, i “sì alla sfiducia sarebbero scesi a 13 con 8 Dem, 3 esponenti del Polo civico, un consigliere di Sardegna vera e una dei Riformatori.

Nel dettaglio, gli 8 democratici sono: Stefano Secci, presidente del Consiglio comunale, più Maria Tecla Brai, Stefano Busonera, Barbara Cadoni, Gabriele Orrù, Rita Murgioni, Francesco Piludu e Marco Piras. Per i civici pronti alla sfiducia, ecco il leader Tonio Pani insieme a Romina Angius e Dino Cocco. Il Sardegna Vera che non vuole Delunas, è Giuseppe Casanova. Scontato anche il sì della riformatrice Marcella Marini, subentrata nella prima seduta al fratello Gabriele, altro ex candidato a sindaco.

Quanto allo zoccolo duro dei pro-Delunas, figurano i tre consiglieri eletti con “Quartu riparte”, la lista del sindaco. Sono Roberto Cannarella (capogruppo), Silvana Cadeddu e Paolo Cocciu. Ma vicino al primo cittadino, quindi deciso a votare “no”, sarebbe anche Marco Ghiani, esponente del Centro Democratico.

C’è poi il gruppetto degli incerti in maggioranza. Lo formano, in quota Pd, Raffaele Marci, Mariangela Olla e Chiara Pili. Ma nella lista ci sarebbe pure Valeria Piras, consigliera di Sardegna Vera.

Gli incerti di minoranza sono invece gli azzurri Antonio Lobina, Martino Sarritzu e Lucio Turru, insieme a Roberto Attilini, eletto a maggio nella lista di Contini, chiamata Podeus.

Si aggiunga il grillino Guido Sbandi che non ha firmato la mozione per differenziarsi dal resto dei partiti, ma il suo “sì” è considerato probabile, dal momento che a Delunas non ha mai risparmiato bordate in questi tre surreali mesi di governo.

Ovviamente, il patto che Delunas, Contini e Galantuomo starebbero stringendo farebbe saltare definitivamente tutti gli equilibri. A sinistra significherebbe rottura totale tra il sindaco e il Pd, il partito che lo ha candidato e poi eletto. A destra l’accordo equivarebbe al tramonto dell’alleanza elettorale tra Forza Italia e Psd’Az. I sardisti, sebbene rimasti fuori dal Consiglio comunale, specie con l’ex assessore Guido Sarritzu spingono per mandare a casa Delunas.

Un’intesa sinistra-destra-centro implicherebbe pure una faticosissima quotidianità amministrativa: per fare passare le delibere, la nuova Giunta dovrebbe cercare ogni volta i 15 voti necessari.

La cartina di tornasole sull’accordo sottobanco che Contini starebbe portando avanti con Delunas e Galantuomo, è data proprio da un post che l’ex sindaco azzurro ha pubblicato ieri. Il forzista fa un mini sondaggio e chiede “cosa vorreste per la nostra città”. Due i quesiti: “Mandare a casa questa amministrazione incapace di governare sfiduciando in tale modo il sindaco, ma lasciando comunque allo stesso Partito democratico l’onere di scegliere il commissario straordinario”. Oppure: “Sostenere comunque quest’amministrazione negli atti ordinari, attendendo la prossima primavere per scongiurare il commissariamento”.

I commenti al post sono 58 e per la maggior parte recitano così: “Tutti a casa”. Ma anche tutti ignari della trattativa segreta che a Quartu potrebbe trasformare in ennesima telenovela il voto di sfiducia.

Domani la seduta. In via Eligio Porcu si comincia alle 18,30 e con molta probabilità si finirà a tarda notte. Prima del voto, è atteso il dibattito che si preannuncia lunghissimo.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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