Il mandato di Stefano Delunas è agli sgoccioli e in vista del voto a Quartu arriva la prima candidatura a sindaco del Movimento Cinque stelle, quella del capogruppo Guido Sbandi. Il suo nome dovrà passare al vaglio della macchina pentastellata, ma il primo esponente del Movimento nell’assemblea di via Eligio Porcu ha fatto il primo passo. “In base alle nuove regole del Mov5s per le elezioni amministrative – annuncia Sbandi su Facebook -, ho espresso sulla piattaforma Rousseau la mia disponibilità alla candidatura a sindaco, pronto ad affrontare un difficile lavoro per rendere Quartu una città vivibile, abbandonata in tutti questi anni a una politica ininfluente”. Nel 2015 Guido Sbandi si era già candidato a sindaco ed era arrivato quarto con 3.196 preferenze, conquistando un seggio in Consiglio comunale, il primo del Movimento cinque stelle nella terza città della Sardegna. E ora ci riprova.
In questa fase politica particolare tutto sembra possibile, col Movimento che ha messo da parte la sua chiusura verso l’esterno per arrivare al Governo del Paese assieme a coinquilini, prima la Lega ora il Pd. Questi esperimenti non avrebbero nulla di innovativo se calati nella contorta politica quartese, dove alleanze incrociate e cambi di casacca rendono lo scenario degli schieramenti incomprensibile a un occhio esterno. Ma l’aspirante candidato sindaco taglia fuori l’ipotesi di alleanze coi Dem e apre alle civiche. “A Quartu, il Mov5s non potrà mai presentarsi alle elezioni con il Pd o false liste civiche con esponenti dichiaratamente del Pd – precisa Guido Sbandi -. L’alleanza fatta per il Governo nazionale ha dinamiche e procedure completamente diverse, e su quest’argomento mi sono già precedentemente espresso. Il Mov5s, a Quartu, potrà, eventualmente, trovare convergenze con liste, storicamente, civiche“. In questa fase pre-elettorale ci sono grandi movimenti tra i partiti e la società civile e Sbandi ci tiene a precisare la sua posizione: “Chi a Quartu paventa alleanze bislacche a nome del Movimento 5 stelle si è, evidentemente, dimenticato chi siamo e non conosce la storia politica di questa città, la speranza di barattare una misera poltroncina con la dignità del progetto del m5s è una strada senza ritorno“.
Marcello Zasso
