Psd’Az e Solinas, il risiko su Abbanoa: la leggina che azzera ente di controllo

Un blitz. Politico. Su Abbanoa. Un vero e proprio tentativo di prendere in mano la società, facendo fuori tutti gli alleati del centrodestra. Protagonista: il Psd’Az. La mossa è stata presentata sotto forma di emendamento alla legge con la quale il partito del presidente Christian Solinas, attraverso l’assessore sardista Quirico Sanna, vuole re-istituire le province.

Stando alla normativa vigente, è la Commissione di controllo analogo che deve vigilare su Abbanoa. Sino a gennaio, però, questa funzione era di fatto svolta da Egas perrché c’eè stato un braccio di ferro sull’approvazione del regolamento necessario a rendere operativa la stessa Commissione. I cui costi sono attualmente a carico del bilancio di Egas. Con la modifica alla legge 4 del 2015 voluta dal Psd’Az, l’organismo di controllo passerebbe ad Abbanoa. Di qui appunto il casus belli scoppiato oggi. Il Psd’Az vuole che “Abbanoa sia insieme controllore e controllato”, è l’accusa di Quattro Mori.

La Commissione di controllo analogo è formata da quattro sindaci e da un rappresentante della Regione. Opera, come detto, all’interno di Egas. Nella modifica proposta dal Psd’Az, “tutti gli oneri inerenti il funzionamento della commissione sono a carico della società controllata”, recita l’emendamento. Egas ritiene che la scelta di spostare i costi di gestione della Commissione nel bilancio di Abbanoa sia un modo per controllarla. E ciò si tradurebbe in mancata trasparenza.

In Abbanoa la Regione è socio di  maggioranza con oltre il 70 per cento di quote e in virtù di questo azionariato sceglie il Consiglio di amministrazione. I sindaci invece, espressione dei Comuni che sono i soci del restante 30 per cento, indicano il presidente di Egas e i componenti della Commissione di controllo analogo. L’uno è guidato dal primo cittadino di Calangianus, Fabio Albieri, mentre l’altra è presieduta da Ignazio Porcu (Irgoli). Gli altri componenti sono Paolo Truzzu (Cagliari), Marco Murgia (Ozieri) e Antonio Satta (in rappresentanza della Regione). Si è dimessa invece la sindaca di Decimo, Anna Paola Marongiu.

Con l’emendamento presentato in commissione Riforme del Consiglio regionale dall’onorevole sardista Giovanni Satta, è evidente che a Solinas e ai Quattro Mori non interessa più condurre una battaglia bipartisan, come sembrava in questi giorni. La battaglia del Psd’Az contro il presidente Gabriele Racugno, voluto dallo stesso Solinas nove mesi fa e poi scaricato, è solo una mossa di potere. Adesso il capo della Giunta sarda e il suo partito vogliono prendere il controllo di Abbanoa in solitudine.

Con l’emendamento presentato da Satta trova compimento quanto si leggeva nel comunicato del capogruppo Franco Mula, datato febbraio 2020. Mula, all’improvviso, attaccava Egas, accusandola di essere “connivente” conn Racugno. Tanto che lo stesso ente di controllo aveva annunciato “azioni legali” contro la frase del sardista considerata “diffamatoria”.

I consiglieri di opposizione sono già avvisati. “Quello su Abbanoa – attacca il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus – è un blitz inaccettabile, nato per evitare ogni tipo di controllo sulla società pubblica. Questa decisione fa il paio con la lunga seria di abusi visti in materia di organizzazione della Regione, dei controlli e dell’Anticorruzione. Cambia l’ambito ma l’obiettivo della Giunta solinas è sempre lo stesso: evitare ogni tipo di controllo sui propri atti”.

Stando a quanto filtra da Palazzo, il disegno di Solinas e del Psd’Az prevede che la società venga di nuovo affidare a Sandro Murtas, il super manager inviso ai Riformatori e all’assessore Roberto Frongia. È lì, sull’organizzazione della spa dell’acqua, che è cominciata la guerra fredda tra Psd’Az e il partito di Massimo Fantola.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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