Abbanoa, Solinas ha trovato l’accordo: ecco tutti i voti per sfiduciare Racugno

Il presidente di Abbanoa ha i giorni contati. Con una lettera recapitata oggi 2 marzo allo stesso Gabriele Racugno, ecco l’accordo trovato dai soci della spa dell’acqua per sfiduciare l’avvocato che guida la società da giugno 2020, messo lì dal governatore Christian Solinas. Ma da qualche tempo è grande gelo tra il professore universitario in pensione e il capo della Giunta sarda. Di qui il voto di sfiducia alle porte.

Formalmente la lettera a Racugno non l’ha firmata Solinas ma l’assessore agli Enti locali e all’Urbanistica, Quirico Sanna, scelto un mesetto fa dal governatore per rappresentare la Regione che nella spa è il socio di maggioranza con oltre il 70 per cento di quote. Un azionariato che da solo basterebbe per mandare a casa Racugno. Ma Solinas ha deciso di marciare insieme ai Comuni che detengono le restanti quote societarie.

Non a caso la lettera di Sanna indirizzata a Racugno comincia così: “In nome e per conto della Regione e dei Comuni di Cagliari, Sassari e Nuoro e anche su impulso della maggioranza dei soci che hanno partecipato alla precedente assemblea – è scritto – si chiede di voler convocare un’assemblea straordinaria per il 16 marzo”.

Tradotto dall rigore della corrispondenza istituzionale, la missiva a Racugno significa questo: noi (azionisti) abbiamo i numeri per votare la sfiducia a te, presidente Racugno. Quindi o fai un passo indietro da qui al 16 marzo, quando hai l’obbligo di convocare l’assemblea perché lo chiede la maggioranza qualificata degli azionisti, oppure ti mandiamo via coram populo.

Per come era andata la precendente assemblea del 18 febbraio, quella in cui Regione e Comuni hanno bocciato il bilancio di Racugno, il presidente della spa non mollerà prima. Si farà sfiduciare sul campo, perché questo è il senso romanzato dell’eroismo. prima solo letterario, ora anche politico.

Il benservito a Racugno è diventato una battaglia bipartisan. Se infatti Cagliari e Sassari sono amministrati dal centrodestra attraverso i sindaci Paolo Truzzu e Nanni Campus, il Comune di Nuoro è invece guidato da Andrea Soddu, il civico che alle Europee del 2019 si era candidato col Pd. Soddu è anche il presidente del Cal, il Consiglio per le autonomie locali che a dicembre è stato il primo a scrivere a Solinas per metterlo in guardia sul bilancio che stava preparando Racugno. Allora con il beneplacito di Roberto Frongia, l’assessore ai Lavori pubblici che per Abbanoa aveva un progetto tutto suo, non condiviso da Solinas (leggi qui).

Tant’è: quando a dicembre il governatore aveva annullato l’assemblea dei soci convocata per il 16 dicembre, il primo destinatario di quella mossa era stato proprio Frongia, poi deceduto una settimana dopo. A quel punto è crollato tutto il castello che il Cda stava costruendo insieme all’assessore dei Riformatori. Non solo: l’asse Frongia-Racugno era formato pure da Fernando Ferri, l’amministratore delegato scelto dal consigliere regionale Stefano Tunis.

Calando dati, alleanze e strategia nel quadro politico regionale, su Abbanoa si è creata una spaccatura profonda tra Solinas e Riformatori per un verso e Solinas e Sardegna Venti per un altro. Infatti: il presidente della Regione non ha ancora sostituito Frongia in Giunta e più passano i giorni, più gli animi si stanno incattivendo nella maggioranza di centrodestra.

Su Abbanoa una cosa è sicura: il pallino ce l’ha in mano Solinas. E finora il presidente non ne ha persa una. A parte l’errore gigantesco di aver scelto Racugno alla guida della società, anche se questo dettaglio (che è l’origine di tutto) Solinas non vuole sentirselo ripetere. Non fosse altro che il fallimento politico su Abbanoa è enorme: ad appena nove mesi dalla nomina del primo Cda a guida Racugno, a giugno 2020, Solinas deve inventarsi un nuovo Consiglio di amministrazione. Le agitate acque del centrodestra rischiano di diventare da qui al 16 un mare in tempesta.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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