Province e Piano casa, leggi impugnate. Ancora stallo tra il Governo e la Regione

Nessun significativo passo in avanti nelle interlocuzioni tra Regione e Governo in tema di riforma degli Enti locali e Piano casa, cioè due leggi impugnate rispettivamente a giugno e marzo di quest’anno. C’è attesa però, per quanto riguarda il Piano casa, per l’udienza del 19 ottobre davanti alla Corte Costituzionale che permetterà di capire, in materia di pianificazione del paesaggio e di urbanistica, quali siano i poteri della Regione e quelli invece dello Stato. E per un’altra udienza in programma il 23 novembre che interesserà invece il Piano casa nel suo complesso. È quanto emerge dalle audizioni dell’assessore a Enti locali e Urbanistica, Quirico Sanna, ascoltato ieri nelle commissioni Autonomia e Governo del territorio.

Quanto alla Riforma degli enti locali, secondo Sanna la Regione “dovrà ripartire dopo il verdetto della Corte”. L’assessore ha fatto sapere di aver trasmesso alla commissione alcune correzioni riguardanti sostanzialmente i confini dei nuovi ambiti territoriali e la fase transitoria dal sistema attuale a quello che scaturirà della riforma. Ma il testo unico era stato impugnato perché il passaggio dalle cinque Province attuali a otto (sei più due Città metropolitane) è previsto in legge senza il referendum preventivo, diversamente da quanto dispone lo Statuto sardo.
Critico in prima commissione Antonello Peru (Udc-Cambiamo), primo firmatario di una proposta che istituiva la città metropolitana di Sassari. “La legge è ferma al palo – dice – con il governo bisognava concordare subito eventuali modifiche volte a ritirare l’impugnazione, senza snaturare la legge”.

 

 

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