Pronto soccorso Olbia: “Due medici e 77 pazienti in fila. Solinas governi o vada a casa”

“Solinas inizi a governare la Sardegna o vada subito a casa con tutta la sua maggioranza”. Finisce così il post scritto ieri notte dal consigliere regionale del Pd, Giuseppe Meloni. L’onorevole gallurese racconta di essere andato “a constatare di persona la situazione al Pronto soccorso” di Olbia, all’ospedale pubblico intitolato a Giovanni Paolo II.

“Alle 20,35 – ha scritto Meloni su Facebook – erano presenti 77 pazienti, di cui 44 in attesa e 9 positivi al Covid“. Al lavoro, “solamente due medici, quattro infermieri e due oss“. Il consigliere parla di “elevato livello di stress nel tentativo di curare le sofferenze dei numerosi pazienti da gestire”, anche perché “quattro erano gravi“, sempre stando ai dati raccolti da Meloni.

Giuseppe Meloni

Proprio ieri Christian Solinas ha diffuso l’ennesimo comunicato stampa dai toni trionfalistici sulle presenze turistiche in Sardegna. Il presidente, però, nel governare la Sardegna dimentica che i vacanzieri si traducono anche in maggiore richiesta di assistenza sul fronte medico e ospedaliero. E per farlo bisogna attrezzarsi, è necessario organizzare la sanità in maniera differente, specie in un territorio come la Gallura che è la locomotiva sarda del comparto.

Il post di Meloni si muove in questa esatta direzione. “Non servono più le parole né le denunce, occorrono fatti concreti”, si legge ancora nella pagina Facebook dell’onorevole. “Se l’attuale amministrazione regionale ha soluzioni serie da mettere in pratica, le proponga immediatamente ascoltando gli operatori del settore e la minoranza regionale con le proposte formulate. Basta con l’immobilismo e il continuo atteggiamento attendista”.

La sanità, a giudicare dalle proteste, è il settore che sta peggio. Alle Regionali del 2019 Solinas e il centrodestra vinsero soprattutto cavalcando i malumori legati all’assistenza medica e ospedaliera che non navigava in buone acque nemmeno col centrosinistra. Solinas promise la cancellazione dell’Ats, salvo poi creare un ente praticamente gemello che oggi si chiama Ares, quindi con un’organizzazione verticistica pressoché identica. Passati tre anni e mezzo, la sanità sarda è pure peggiorata e la situazione all’ospedale di Olbia la dice lunga sulla qualità dell’assistenza che viene garantita ai cittadini.

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