“Un codice etico di autoregolamentazione che verrà sottoscritto da tutti i nostri candidati alle prossime elezioni, non solo per porre un tetto agli stipendi dei consiglieri regionali, ma anche per garantire la loro integrità etica e morale. Per dimostrare che fare politica in Sardegna al servizio della comunità non solo è possibile ma, oggi più che mai, è doveroso”.
Lo annuncia, prendendo spunto dagli sviluppi dell’indagine sui fondi ai gruppi consiliari, la segreteria regionale di ProgReS – Progetu Republica. “Nonostante la notizia sia stata confermata anche in ambienti giudiziari – si legge in una nota – attendiamo gli sviluppi dell’inchiesta senza affidarci a voci di corridoio e senza inseguire facili populismi. Allo stesso tempo, però, constatiamo come l’ennesima inchiesta sull’attuale classe politica dimostri molto chiaramente come, vent’anni dopo Tangentopoli, la situazione non solo non sia migliorata, ma sia anche difficile non ravvisarne il peggioramento”.
Ed ecco l’idea del “codice etico di autoregolamentazione”. “La politica – conclude ProgReS – deve essere pulita e onesta. Per rispondere a questa esigenza occorre una classe politica nuova di zecca che non sia solo sarda d’anagrafe o semplicemente rappresentativa, a livello elettorale, delle comunità della Sardegna, ma che risponda alla pressante richiesta di etica e trasparenza che arriva dalla società nel suo insieme”.
