ProgReS contro l’emiro del Qatar: “Non vendiamogli il San Raffaele di Olbia”

In merito all’ipotesi dell’acquisizione dell‘ospedale San Raffaele di Olbia da parte dell’emiro del Qatar, ProgReS si dichiara fortemente contraria e considera la possibilità che questo avvenga ‘inopportuna e discutibile”. Dopo il fallimento del gruppo di Don Verzè “Abbiamo assistito a un continuo avvicendarsi di cordate imprenditoriali pronte a rilevare la struttura, senza però una reale volontà di accollarsi la situazione debitoria in cui versa il San Raffaele”, si legge in una nota firmata dagli indipendentisti. “Riteniamo inopportuno che un investitore straniero diventi proprietario delle convenzioni che il Sistema Sanitario ha stipulato con il San Raffaele: rischieremo di trovarci di fronte al paradosso di un soggetto privato che crea utili tramite le convenzioni stipulate in Sardegna ma versa i tributi al di fuori dell’Isola. Un nuovo modello di colonialismo sanitario che non ci piace”.

Secondo ProgReS dovrebbe essere la Regione a farsi carico del problema e intervenire. “La RAS dovrebbe acquisire la struttura, predisporre un piano regionale che dia certezze al San Raffaele sia sul piano dell’accreditamento che dei posti letto e sul budget, e solo a quel punto potrà mettere sul mercato il San Raffaele, senza svendite o regali. La nostra proposta è semplice. Si guardi all’esempio dell’ospedale C.O.Q. di Omegna per attivare una sperimentazione gestionale ex art. 9 bis del DPR 502/92. Una società mista pubblico-privata che gestisca la struttura garantendo al tempo stesso elevati standard gestionali e impedendo un processo di rapina a danno dei sardi”.

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