Programmazione territoriale, in campo 4 miliardi per i progetti degli Enti Locali

Le autonomie locali diventano protagoniste della programmazione territoriale, in coerenza con il programma regionale di sviluppo. Si parte dal basso per superare i forti squilibri tra territori evitando di puntare su opere immediatamente cantierabili, privilegiando invece i progetti delle Unioni dei Comuni e delle Comunità montane, anche in forma associata, attraverso una manifestazione di
interesse aperta che si chiuderà solo al termine della legislatura (31 dicembre 2018).

La strategia della Regione è stata presentata oggi dal governatore Francesco Pigliaru, dall’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, dal presidente dell’Anci Sardegna, Piersandro Scano, e dal presidente del Cal, Giuseppe Casti. Le fonti di finanziamento saranno le più diverse: dai fondi europei a quelli nazionali e regionali (anche mutuo infrastrutture) che ammontano complessivamente a 4 miliardi di euro. La procedura prevede la risposta alla manifestazione di interesse da parte delle autonomie locali che faranno la propria proposta, quindi il progetto verrà scritto insieme da Regione e Enti locali per poi passare alla fase di approvazione e di ricerca delle fonti di finanziamento.

“Per noi i territori rappresentano uno degli aspetti fondamentali per lo sviluppo – ha detto il presidente Pigliaru – occorre ragionare sulle occasioni di sviluppo sulle quali si possono fare scommesse, come ad esempio agricoltura e agroalimentare, infrastrutture e servizi. Lo spopolamento delle aree interne – ha aggiunto – si combatte quando ci sono opportunità di sviluppo. Abbiamo grandi aspettative e occorre uscire dalla logica dei singoli campanili perchè questo tempo è finito”.

Parla di scommessa anche l’assessore Paci: “La facciamo insieme ai territori e anche la città metropolitana di Cagliari potrà partecipare tenendo conto del Pon specifico”, ha chiarito l’esponente della Giunta. “Puntiamo a costruire un nuovo assetto istituzionale che funziona se i sindaci diventano attori di sviluppo secondo un modello bottom up – ha sottolineato l’assessore degli Enti Locali, Cristiano Erriu – in questo senso rientra anche il riassetto delle politiche locali”.

Per Scano, “la conferenza permanente Regione-Enti locali è il passaggio fondamentale nella programmazione territoriale e con il riordino territoriale occorre dare una nuova veste organizzativa a questo organismo secondo il modello nazionale della Conferenza Stato-Regioni e unificata. Per questo motivo chiediamo che il Consiglio regionale faccia presto sul riordino degli enti locali”. Casti, infine, ha rilanciato: “Il punto nodale sul quale ci vogliamo cimentare – ha detto – è la programmazione unitaria tra Regione e enti locali, però bisogna essere chiari e capire chi deve fare che cosa”.

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