Progetto Eleonora, ProgReS contro il Pd: “Offre sponda politica alla Saras”

ProgReS attacca il Partito Democratico sulla mozione presentata dal gruppo dirigente in Consiglio regionale sul Progetto Eleonora. Secondo gli indipendentisti la mozione, presentata come discussione generica sulla ‘metanizzazione della Sardegna’ in realtà celava un altro obbiettivo: offrire una sponda politica alla Saras, che intende impiantare una trivella per estrarre idrocarburi nel mezzo della piana agricola di Arborea.

“Alla fine la mozione del PD è stata ritirata, ma durante le tre ore di discussione si è sentito di tutto all’interno dell’aula del Consiglio Regionale”, si legge in una nota di ProgReS. “Dall’Assessore Liori che dichiara di non potersi permettere di mettere a rischio la salute e l’economia di Arborea per soli tre miliardi di metri cubi di metano. Come a dire: se si parla di dieci o quindici allora si può sacrificare il territorio, fino a diversi consiglieri del PD che si dichiarano favorevoli al Progetto Eleonora ma “con tutte le tutele ambientali del caso”. Come se Porto Torres, Ottana, Portovesme e Sarroch non avessero nulla da insegnare”.

“Ciò che è stato evidente da quella discussione è l’influenza della società Saras sull’attuale classe politica sarda”, proseguono gli indipendentisti. “I consiglieri di PD e PDL – da Mario Diana a Giampaolo Diana – hanno ripetuto quasi a memoria i dati forniti da Saras per pubblicizzare il proprio progetto. C’è ovviamente qualche eccezione all’interno del Consiglio Regionale, tra cui il Consigliere PD Antonio Solinas eletto nel collegio di Oristano, apertamente schierato contro il progetto di trivellazione, nonché promotore di un disegno di legge di moratoria sulle trivellazioni per idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio sardo. Infatti non è un caso che il Consigliere Solinas sia stato isolato dal resto del PD”.

“Noi di ProgReS Progetu Repùblica”, conclude la nota, “ribadiamo il nostro No al Progetto Eleonora, ma non ci limitiamo a questo: stiamo già elaborando una proposta alternativa che possa realmente definire il futuro energetico della nostra isola, per ridare speranza concreta alla nostra terra, per non dover più dipendere da interessi esterni che non potranno mai essere concilianti con il raggiungimento del benessere dei sardi”.

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