Piace anche in Sardegna l’incarico conferito a Enrico Letta di formare un nuovo governo. Per il presidente dell’Unione province sarde, Roberto Deriu: “E’ una buona notizia per l’Isola: Letta infatti – sottolinea – conosce molto bene i problemi dell’industria e delle aree produttive isolane e si è sempre dimostrato vicino alla comunità sarda”.
Soddisfatto anche il presidente della Confapi Sardegna, Francesco Lippi, che auspica che “si concluda questa fase assurda che dopo quasi 2 mesi dalle elezioni rischia di far deflagrare il nostro Paese. Le piccole e medie imprese della Sardegna affidano le proprie speranze e il loro desidero di riscatto ad un giovane Presidente designato, che con la sua nomina segna l’avvio di una nuova stagione che chiede alla generazione di mezza età di assumere con grande senso di responsabilità, coscienza e determinazione la guida del nostro paese, nella politica e nelle organizzazioni di maggior rappresentanza che compongono il sistema Italia”.
Confapi spinge per “un diretto coinvolgimento delle rappresentanze parlamentari sarde con incarichi di primo piano che aiutino a rappresentare in maniera più incisiva le necessità e le istanze del sistema produttivo dell’Isola”.
E sul nome di Letta è intervenuto anche Silvio Lai, segretario regionale del Pd e neo senatore: “Oggi il bene del Paese è fondamento del bene dell’Isola ma il presidente incaricato è un profondo conoscitore dei problemi e delle potenzialità della Sardegna e condivide le priorità e gli impegni assunti nei mesi scorsi e, con il nostro leale sostegno, potranno divenire realtà”. Lai ha annunciato di aver sostenuto il documento della direzione nazionale del partito di piena adesione all’iniziativa del Presidente della Repubblica, “unica possibile per uscire dalla inaccettabile condizione di paralisi politica e istituzionale”.
“Penso che sia molto positivo che il presidente Napolitano abbia scelto un esponente del Pd, un quarantenne, come figura capace di ottenere la fiducia del Parlamento in questa difficile condizione e, insieme, l’autorevolezza nel rapporto con le cancellerie europee. Enrico Letta ha ora un compito difficilissimo che richiede un sostegno non formale ma sincero e responsabile dei parlamentari del Partito Democratico e di tutto il gruppo dirigente per un governo che nelle priorità del lavoro e dell’impresa, dell’uguaglianza e dei diritti, delle riforme della politica e della pubblica amministrazione trovi gli assi fondamentali”.
