La Sardegna sollecita una “leale collaborazione con lo Stato”. Ma allo stesso tempo il presidente Francesco Pigliaru non manca di sottolineare che “restano ancora incerti” alcuni problemi, “a partire dalla vertenza entrate, perchè – spiega – i tagli al bilancio arrivano con straordinaria velocità, mentre il riconoscimento dei nostri crediti arriva in ritardo di anni”. Lo ha detto nell’Aula del Consiglio regionale durante la seduta solenne con la presidente della Camera, Laura Boldrini. Tra le questione aperte, Pigliaru ha ricordato l’urgenza di mitigare l’impatto delle servitù militari, gli alti costi dell’energia e il “progressivo disimpegno da parte dello Stato con la chiusura di uffici, caserme e scuole”. “Su tutto stiamo lavorando giorno per giorno – ha assicurato il governatore – Noi facciamo la nostra parte e chiediamo allo Stato di fare la sua”. Un altro tema ‘caldo’ quello dell’autonomia. “Le regioni a statuto speciale devono dimostrare quanto la loro autonomia sia utile per contribuire a ristabilire il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni – sottolinea Pigliaru – In un contesto nazionale che guarda con scetticismo alle regioni, il faro dovrà essere interpretare la specialità in maniera dinamica: reciprocità con lo Stato, nuovo riparto delle competenze, nuove potestà legislative in materia fiscale e diritti speciali”.
“Spero che nessuno pensi di imporci la nuova servitù sulle scorie nucleare, perché nel respingerla saremo molto determinati”. Lo ha detto il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, intervenendo alla seduta solenne del Consiglio regionale. L’ammonizione è legata alle voci di una possibile scelta dell’Isola come sito nazionale per il deposito unico sulle scorie nucleari.