Petizione dei Radicali al Consiglio regionale: “Subito approvazione del testamento biologico”

Un impegno concreto perché il Consiglio regionale chieda al Senato di approvare entro questa legislatura la proposta di legge sul testamento biologico: è la petizione predisposta dai Radicali di Cagliari, sarà presentata questa sera dalle 18 nella Fondazione di Sardegna, in via Salvatore da Horta 2 a Cagliari, nell’ambito di un incontro sul testamento biologico organizzato insieme alla Fondazione Walter Piludu. Tra gli ospiti ci sarà anche Mina Welby, vedova di Piergiorgio, scomparso 11 anni fa dopo una lunga e sofferta battaglia personale sul diritto a morire.

La proposta di Legge “Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l’accanimento terapeutico”, approvata alla Camera nell’aprile scorso e ora in discussione al Senato, ha raccolto circa tremila emendamenti: il rischio, sottolineano i Radicali, è che la discussione venga bloccata dai troppi emendamenti. Per questo la petizione al Consiglio regionale, che richiama in premessa la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e lo Statuto regionale in merito al diritto alla dignità umana e alla salute; fondamentale, inoltre, il diritto a non essere obbligati a trattamenti sanitari sancito dall’art. 32 della Costituzione.

“La legislatura avrà termine nel febbraio 2018 – si legge nella petizione dei Radicali – e pertanto vi è la concreta possibilità che la proposta di legge possa non vedere concluso il suo iter di approvazione. Lo stesso Presidente del Senato Pietro Grasso ha manifestato pubblicamente ed esplicitamente la gravità di una eventuale non approvazione; solo alcune forze politiche sono contrarie all’approvazione della Legge, tuttavia nelle prime settimane si sono tenute, nella Commissione del Senato, 70 audizioni di esperti, un numero doppio rispetto a quelle della Camera e triplo rispetto alla normalità di altri provvedimenti passati attraverso la stessa Commissione, come, ad esempio, il testo sulla sicurezza professionale. Dopo la fase delle audizioni, sono stati depositati circa 3.000 emendamenti, di cui 1.500 presentati da Alternativa Popolare“.

In Italia, ricorda ancora il testo, non esistono norme che diano al paziente o a un suo fiduciario la possibilità di esprimersi sul prolungamento o sull’interruzione delle cure che lo riguardano. “La legge in discussione colmerebbe un vuoto che in passato è costato lunghe, dolorose battaglie legali, come quelle che hanno interessato Eluana Englaro, Piergiorgio Welby, e in Sardegna Giovanni Nuvoli e Walter Piludu. Nuvoli ad Alghero e Piludu a Cagliari,si sono appellati all’articolo 32 della Costituzione, e hanno chiesto che i tribunali di appartenenza ordinassero alle Asl di staccare il respiratore e di assicurare loro, con una sedazione profonda, una buona morte. Se il primo si è trovato di fronte al no del tribunale di Sassari, e si è lasciato morire, per protesta, di fame e di sete, il secondo dopo una tenace e sofferta battaglia durata due anni, ha infine trovato a Cagliari un giudice che ha applicato il dettato della Costituzione, autorizzando un medico a mettere fine alla sua lunga agonia. Ma non è accettabile che le persone siano costrette a rivolgersi a un giudice per ottenere il rispetto dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, affrontando, tra l’altro, il rischio (proprio dell’attività giurisdizionale), di decisioni fra loro difformi. A carenze normative e dubbi interpretativi si può e si deve ovviare attraverso una legge ordinaria: quella licenziata dalla Camera ad aprile e attualmente ferma al Senato, che va approvata immediatamente”.

Primi firmatari della petizione sono Marinella Maucioni Piludu, vedova di Walter, Salvatore Cherchi, Nicola Carboni, Marino Canzoneri, Giancalo Ghirra, Carlo Loi.

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