Pd, i soriani chiedono la testa di Silvio Lai

Traballa la poltrona del segretario regionale del Partito democratico Silvio Lai, Alla vigilia della direzione regionale
convocata per domani sera a Oristano la componente interna che fa riferimento a Renato Soru ne chiede le dimissioni. Con una nota che accusa Lai di aver sostanzialmente boicottato le primarie non dando a esse la “giusta visibilità fino a ingenerare il sospetto che volesse favorire la bassa partecipazione”. E di aver sostenuto un singolo candidato (Gianfranco Ganau) agendo dunque “in antitesi con lo spirito delle primarie”. La conclusione è perentoria: “Alla luce di queste riflessioni, anche in considerazione della sua elezione al Parlamento e quindi degli impegni conseguenti, riteniamo opportuno che Silvio Lai rimetta il mandato all’assemblea”.

All’origine della richiesta c’è certamente il risultato deludente delle primarie: 51mila votanti. Non il flop clamoroso che si era temuto durante le votazioni, quando i dati di alcuni seggi avevano portato a ipotizzare che la cifra finale di partecipanti potesse fermarsi a 20-30mila, ma certamente un calo notevole rispetto a tutte le primarie svolte in passato. Con un numero di votanti comunque inferiore al numero delle firme (60mila) complessivamente raccolte dai cinque competitor per presentare le loro candidature.

La richiesta di dimissioni è accompagnata dalla sollecitazione a convocare in tempi stretti il congresso regionale. E anche questo va in una direzione opposta alla linea sostenuta da Lai il quale ha negli ultimi mesi ha sempre affermato l’opportunità di rinviare la ridefinizione degli assetti interni a dopo le Regionali. Posizione che, commentando l’uscita dei soriani, conferma in una dichiarazione a l’Unione sarda oggi in edicola: “In questi giorni ho girato la Sardegna incontrando la base e gli elettori. In tutti ho visto la voglia di vincere le elezioni col candidato scelto nelle primarie. Rispondo solo a chi vuole l’unità del Pd non ad altri”.

La questione della segreteria non sarà il solo tema delicato che la direzione regionale di domani dovrà affrontare. C’è anche il problema dell’indagine della procura di Cagliari sulle gestione dei fondi dei gruppi con tutti i consiglieri della precedente legislatura (compresi la candidata governatore Francesca Barracciu e lo stesso Silvio Lai) indagati per peculato. E alcuni degli alleati della coalizione di centrosinistra – in particolare i Rossomori di Gesuino Muledda che hanno chiesto esplicitamente l’azzeramento del risultato delle primarie e la ricerca di un nuovo candidato non esposto a rischi giudiziari. Richiesta che è stata fermamente respinta dal Pd a partire dalla certezza che la questione giudiziaria sarà positivamente risolta.

N.B.

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