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Patto di stabilità, Paci: “Grazie all’accordo ora possiamo spendere tutte le risorse”

Grazie all’accordo firmato il 21 luglio a Roma sul pareggio di bilancio, tutto quello che entra nelle casse della Sardegna potrà essere speso, senza più sottostare agli vincoli del patto di stabilità. Lo sottolinea la Giunta regionale dopo il ritiro dei ricorsi contro il Governo. Significa, solo per il 2015 – spiegano da viale Trento – poter effettuare pagamenti per circa 700 milioni in più rispetto al 2014. Non solo: tutti gli arretrati dovuti dal Governo possono essere utilizzati senza alcun limite di spesa per pagare i residui passivi fin qui accumulati, ovvero le promesse di pagamento con Enti locali, imprese e associazioni finora mai saldate proprio a causa dei vincoli del Patto. Solo in questi primi mesi quasi un miliardo di euro: i 300 milioni della vertenza entrate, altri 350 dovuti ed erogati da Roma e 320 ricevuti da Bruxelles. Sono i presupposti dell’accordo tra Regione Sardegna e ministero dell’Economia alla base del ritiro dei sei ricorsi davanti alla Corte Costituzionale. “Da quest’anno – chiarisce l’assessore al Bilancio Raffaele Paci – non accadrà più che la Regione farà promesse di pagamento che non potrà mantenere: spendendo tutto quello che incassiamo riusciremo a chiudere i debiti pregressi e soprattutto a non aprirne nuovi. I primi giorni di febbraio – ricostruisce l’esponente della Giunta – abbiamo pagato un terzo dei debiti con Enti locali, Università, Cultura, Agricoltura, Sanità e Sociale, per fare solo alcuni esempi. Vogliamo chiudere la partita dei debiti entro quest’anno, in modo da ripartire nel 2016 con la consapevolezza di non dover più pensare al passato ma di poterci concentrare solo sulle cose da realizzare nel presente e per il futuro della Sardegna”. Le tasse aggiuntive pagate dai sardi per abbattere il debito pubblico rimarranno invece in Sardegna e saranno usate solo ed esclusivamente per ridurre il debito pubblico dei sardi: si tratta di 200 milioni all’anno per 4 anni. Con il comma 5 dell’articolo 38 del ddl Stabilità, il Governo lo scorso dicembre ha riconosciuto all’Isola il diritto a trattenere il ricavato delle cosiddette tasse di scopo. Per la Giunta “un risultato importante”, auspicato anche dall’ordine del giorno unitario approvato all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso 2 ottobre. “Dunque i soldi dei sardi rimangono ai sardi e allo stesso tempo viene ribadita la sovranità della Sardegna in materia di entrate così come stabilito dallo Statuto – dice ancora Paci – Tutto questo significa che il nostro debito pubblico si riduce notevolmente, pagheremo molto meno la rata del mutuo (risparmieremo circa 40 milioni solo nel 2015), dunque sarà più sostenibile la contrazione del nuovo mutuo per il Piano Infrastrutture che rimetterà in moto l’economia dell’Isola e l’aiuterà a superare lo storico gap che tanto la penalizza”.

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