Nuova legge su allevamento maialetto: è polemica politica sui divieti

Scoppia la polemica politica in seguito all’approvazione ai primi di agosto della legge regionale 28 sulla suinicoltura. “Il centrosinistra calpesta le nostre tradizioni e massacra il piccolo allevamento di maiali: una follia così non si era mai vista”, tuona Ugo Cappellacci, deputato di Forza Italia a cui forse è sfuggito che pure il suo partito ha votato la norma. “La legge va urgentemente modificata, perché così come è stata approvata distrugge una tradizione millenaria della Sardegna, costituita dal porcetto sardo, gli fa eco Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli

“Così non si potranno più allevare suini in grado di riprodursi ma soltanto quelli da ingrasso – sostiene Cappellacci – con un colpo solo cancelleranno ogni forma di piccolo allevamento a conduzione familiare. Insomma, fanno i forti con i deboli e i deboli con i forti, offrendo il destro alla colonizzazione alimentare della nostra isola e dimostrandosi ancora una volta acerrimi nemici di chi onestamente tenta di guadagnarsi da vivere facendo quello che ci hanno insegnato i nostri avi”. Piana ricorda che l’articolo 4 al comma 2 recita che “nell’allevamento familiare si possono detenere fino a quattro capi suini da ingrasso e non è consentita la presenza di capi riproduttori. Nella stessa azienda agricola non è consentito più di un allevamento di tipo familiare. Tutti i capi allevati sono destinati all’autoconsumo e non sono oggetto di attività commerciale o di movimentazione verso altri allevamenti”. “Ciò significa – denuncia Piana – che in Sardegna, con allevamento per uso familiare non può essere prodotto il porcetto sardo ma solo l’ingrasso per un massimo di 4 maiali. Una norma che non sta né in cielo né in terra, tutti sanno e tutti sappiamo che per tradizione millenaria in Sardegna, allevare e produrre in proprio il porcetto è una tradizione millenaria e non sarà certo una legge a bloccare. Il problema della Peste Suina non si combatte con Leggi come questa, ma collaborando con tutti gli attori della filiera”, conclude Piana.

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