Nicola Sanna: “Io, figlio di un pastore, candidato a sindaco di Sassari…”

Nicola Sanna, il figlio di un pastore, “un figlio della plebe”, come dice lui, ha sconfitto i big del Pd sassarese. E proprio da questo comincia la riflessione del vincitore delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco. Una riflessione sulle ragioni di questo successo e anche sullo stato del Pd. Comincia con un ricordo di Enrico Berlinguer e col definire “non casuale” che tutto questo sia avvenuto nella città dello storico segretario del Partito comunista: “La blindatura dell’accesso alle alte cariche – dice Sanna – è di certi circoli chiusi, non dei cittadini di Sassari che sono sempre stati attenti al rinnovamento politico. Fin dai tempi del Parlamento sabaudo”.

C’è stata una gran bagarre dopo lo spoglio sabato scorso. La sua avversaria, Angela Mameli, ha tardato a riconoscere la sconfitta.

“Adesso spero che troveremo una sintesi: proporrò Angela Mameli come capolista nelle elezioni del 25 maggio. Perché credo che Angela sia una persona squisita, un’ottima professionista e una politica valida. Il risultato che ha conseguito alle primarie è dovuto al fatto che era sponsorizzata da un gruppo dirigente che durava da trent’anni e che aveva ormai esaurito la sua spinta propulsiva”.

Cosa significa per il Pd sassarese la vittoria di un outsider come lei, sostenuto da una parte del partito che non appariva determinante nei risultati elettorali?

“Significa che le cose sono cambiate. Il Pd è nato per essere un partito aperto, un partito con tante persone che hanno voglia di impegnarsi e di cambiare. La mia vittoria è stata determinata dal fatto che la città ci ha percepito come persone armate solo dei loro buoni propositi ed estranee ai ‘cerchi magici’.Come abbiamo visto, i ‘cerchi magici’ non danno più garanzie di successo”.

All’inizio della sua corsa alle primarie, l’ex presidente del Consiglio regionale Giacomo Spissu le aveva detto: “Non diventerai mai sindaco”. Lei, ora, cosa gli dice?

“Spissu quando decisi di candidarmi quasi mi ammonì dicendomi che non ci si poteva proporre, ma doveva essere il partito a indicare i candidati. Gli feci presente che invece lo statuto del Pd dice che la selezione delle candidature avviene attraverso il sistema delle primarie e non ci sono ‘stanze riservate’ dove si prendono le decisioni. E’ ovvio che io, in quelle stanze, mai sarei stato scelto. Ed è questa la ragione per cui lo strumento delle primarie sta portando nuova linfa al Pd”.

La sua vittoria è stata determinata anche da un rimescolamento delle correnti interne. Lei è vicino a Gianni Cuperlo, ma poi ha avuto il sostegno di renziani come Gianni Carbini e Monica Spanedda, candidati con lei al primo turno. Tanto che Angela Mameli ha definito il vostro progetto ‘un’accozzaglia’.

“Il congresso è finito da un po’. E lo stesso Renzi ha auspicato la fine sistema correntizio, così noi ci siamo trovati insieme dopo esserci confrontati sul voto. La sintesi l’abbiamo trovata perchè crediamo nel Pd e nei suoi principi, non nelle correnti”.

Lei prima era un soriano di ferro, Soru però in questa sfida, attraverso Demontis ha scelto di appoggiare la Mameli. Come è il rapporto con l’ex governatore?

“Sono stato un soriano della prima ora perché, come tanti sardi, ero entusiasta delle sue idee di cambiamento. Non si può dire altrettanto di Demontis che è stato repubblicano, poi sardista, poi è passato alla Margherita, al Pd, ai Rossomori e ancora al Pd. Quando ho percepito che le idee di Soru non corrispondevano alle mie idee di cambiamento ho fatto altre scelte. Ritengo che oggi Soru, rispetto al cambiamento, non abbia lo stesso fiuto del 2004: lo si era visto nella corsa alle primarie per il sindaco di Cagliari dove ha sostenuto Cabras, e anche in questa occasione a Sassari. Detto questo non c’è alcun dubbio che voterò Renato Soru il 25 maggio.

Fra poco ci sarà il congresso regionale del Pd, qual è il segretario che vorrebbe?

“Uno che sappia interpretare la voglia autentica di cambiamento e sostenere le riforme di cui ha bisogno la Sardegna. Non il prodotto di un accordo tra correnti: un segretario in grado di appoggiare il governo Pigliaru e quelli delle nostre città con competenza e attenzione”.

Maria Giovanna Fossati

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share