Nella manovra finanziaria nazionale sono previste anticipazioni di liquidità per la copertura del disavanzo sanitario 2016 della Regione Sardegna. Si tratta del prestito che, all’inizio del mese, il presidente Francesco Pigliaru ha trattato con il Governo. “Decideremo cosa fare in un paio di settimane – spiega all’ANSA l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci – in modo che, se noi non dovessimo accettare, quegli spazi finanziari possano essere dirottati su altre Regioni e destinati ad altre esigenze. È una procedura tecnicamente molto complessa – sottolinea -, quindi stiamo valutando la possibilità di utilizzare strade alternative”.
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Paci spiega che il prestito andrebbe restituito “in trent’anni”: la Regione avrebbe a disposizione 150 milioni per il 2018 e altrettanti per il 2019. Ma “per poterlo utilizzare – continua l’esponente della Giunta – è necessario attivare una serie di meccanismi perché per legge è vietato indebitarsi per pagare spese correnti. Quindi vogliamo capire qual è per noi la strada migliore”. Secondo l’assessore, “la questione potrebbe essere risolta senza ricorrere al mutuo e grazie all’incremento delle entrate dovuto a una severa ripulitura dei conti regionali (e questo ha già permesso di destinare 115 milioni al disavanzo sanitario), ai risultati del Piano di rientro dal debito e alla rimodulazione di alcune spese”.