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Maxi staff, Solinas incolpa la Dg Curto: “Costi sovrastimati, farò la correzione”

29 Gennaio 2021 Attualità, Politica
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“Il costo ipotizzato nella relazione tecnico-finanziaria è assolutamente sovrastimato. Presenterò personalmente un emendamento che chiarisca in legge i tetti di spesa per ciascuna figura, in misura analoga a quelli correnti in altre Amministrazioni di pari grado”. Così il presidente Christian Solinas, sui maxi staff che stanno indignando la Sardegna. Assunzioni politiche per 6 milioni di euro l’anno. Una struttura parallela voluta da tutta la Giunta, Solinas compreso, e contenuta nel dl 107 che sta per approdare in Consiglio regionale. Ma adesso il governatore scarica le colpe sulla Dg Silvia Curto, sostenendo che sono sballati alcuni dei costi contenuti nella relazione tecnico-finanziaria firmata appunto dalla direttrice generale.

Solinas annuncia la presentazione dell’emendamento attraverso le pagine de La Nuova Sardegna. Le polemiche, fuori e dentro i social, riguardano innanzitutto l’incarico di segretario generale della Regione che andrebbe a prendere un compenso annuo e lordo di 285.600 euro. Più di quanto guadagna il presidente della Repubblica, che prende 239mila euro.

Solinas incolpa la Curto, anche se è assurdo che non sapesse. Di più: se così fosse, è gravissimo che il presidente non legga gli atti arrivati già all’esame delle commissioni in Consiglio regionale. Precisamente la Prima (Riforme) e la Terza (Bilancio). Ma il governatore può fingere di cadere dalle nuvole perché sotto il profilo strettamente formale la versione regge. Infatti: in nessuno degli 11 articoli che formano il testo normativo, sono indicati i compensi. L’ammontare degli emolumenti è contenuto solo nella relazione “a cura della Direzione generale della presidenza”. Della Curto appunto (clicca qui per consultare i due documenti online sul sito del Consiglio regionale). Ma si torna sempre lì: ogni volta che c’è una polemica o una determinata delibera è scivolosa, Solinas scarica le responsabilità su altri o fa firmare ad altri gli atti pubblici.

Ci sono i precedenti. Lo scorso aprile, quando era spuntato l’assalto alle coste ad Arbus e a Castiadas, il governatore aveva detto di non saperne nulla e se l’era presa con l’assessore all’Urbanistica, Quirico Sanna, uno che non muove dito senza chiedere l’autorizzazione a Solinas. In quell’occasione il capo della Giunta aveva fatto firmare la delibera alla vice, Alessandra Zedda (leggi qui). Più di recente, il copione si è ripetuto sul Piano casa: quando era venuta fuori la versione con l’aumento di cubature per gli alberghi anche nella fascia dei 300 metri dal mare, Solinas aveva detto che sarebbe intervenuto in prima persona (per la cronaca: quella correzione c’è stata davvero, poi fuori dai 300 metri è stata autorizzata la cifra monstre del 50 per cento in più di volumi).

Adesso stesso refrain con i maxi staff, che in presidenza oltre al segretario generale prevedono la nomina di tre capi dipartimento e di un Comitato per la legislazione composto da cinque persone. Poi ecco l’Ufficio di staff con tre ulteriori consulenti e otto esperti. Ancora: tre addetti di gabinetto, due per il cerimoniale e un autista. Ci sono poi gli assessorati che, ugualmente, avranno una struttura di nomina politica potenziata. In totale sono 65 nuovi contratti, pari a un costo di 500mila euro al mese. Senza l’emendamento che Solinas ha promesso di voler presentare.

Sempre al giornale di Sassari il governatore ha detto: “Sui consulenti il costo ipotizzato nella relazione tecnico-finanziaria è assolutamente sovrastimato. Faccio un esempio: un magistrato chiamato a far parte del Comitato e di conseguenza collocato fuori ruolo, continuerà a essere pagato dalla propria amministrazione, percependo dalla Regione soltanto una contenuta maggiorazione in percentuale. Se poi addirittura si trattasse di un soggetto in pensione, il costo sarebbe ridotto a un semplice rimborso spese”. Ma poi: il dl 107 è del 22 ottobre. Siamo a fine gennaio.

Nel dettaglio delle spese, questa la ripartizione di tutti i costi, da sommare ai 285.600 euro del segretario generale contenuta nella relazione della Curto: 733.400 euro annui per tre capi dipartimento; 2 milioni e 240.583 euro per 20 contratti nell’ufficio di Gabinetto del presidente. Ancora: 402.849 euro di spesa annua per tre consulenti da assumere nell’ufficio dello staff; 805.699 euro per sei esperti, sempre per l’Ufficio dello staff; 671.416 euro per i 5 componenti del Comitato per la legislazione; 180mila euro per tre addetti di gabinetto; 120mila euro per due addetti al cerimoniale; 60.616 euro per un autista. Per quanto riguarda gli assessorati, sono previste 41 unità aggiuntive che producono un onere complessivo per retribuzioni pari a 2,8 milioni di euro, così ripartito: 671.416 per 5 consulenti e 2,1 milioni per 36 addetti di gabinetto.

Intanto l’iter del dl va avanti. Oggi è atteso il via libera definitivo della commissione Riforme. L’esame in Aula dovrebbe cominciare il 3 febbraio. È evidente che il centrodestra non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro. Del resto 65 assunzioni con quegli stipendi fanno consenso. Ovvero voti assicurati. Ma soprattutto Solinas non sembra per nulla intimorito dalle due indagini a suo carico aperte in Procura, sempre per le nomine: una riguarda i due attuali consulenti, Christian Stevelli e Franco Magi; l’altra la scelta dei Dg, Curto e Pasquale Antonio Belloi. Il presidente è accusato di abuso d’ufficio e tentata concussione. Di certo non sarà la Curto, messa lì da Solinas, a smentire il presidente sul fatto che lui sapesse eccome. Anche perché è il legale rappresentante della Regione. Ma forse il governatore considera i sardi non troppo intelligenti. Diversamente non si spiega il motivo per cui abbia detto di non conoscere il contenuto della relazione tecnico-finanziaria.

Al. Car.
(@alessacart)

 

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