Liste paritarie, il capogruppo del Pds: “Fatto l’emendamento, trovato inganno”

“Fatto l’emendamento, trovato l’inganno”. Gianfranco Congiu, capogruppo del Partito dei sardi, la titola così la lunga riflessione dedicata alle liste paritarie diventate un problema all’interno della norma stralcio sulla doppia preferenza di genere, tanto che il voto previsto martedì 14 novembre è slittato di una settimana al 21.

Il nodo riguarda i collegi elettorali di Ogliastra e Medio Campidano. Nel primo caso si rischia l’illegittimità costituzionale, perché l’ex provincia di Lanusei-Tortolì alle Regionali ha liste da due, elegge quindi altrettanti consiglieri. Ma con la doppia preferenza di genere, i candidati sarebbero un uomo e una donna e i votanti non avrebbero altra scelta che dare la preferenza ai due. Ciò, però, altererebbe la volontà stessa degli elettori e la Consulta potrebbe sollevare il cartellino rosso. Nel caso di Villacidro-Lanusei la lista è da tre e il principio della parità dei candidati tra i due generi non può essere rispettato per via del numero dispari di candidati.

Congiu ripercorre le tappe che hanno portato alla decisione bipartisan di inserire nella norma stralcio l’obbligatorità per i partiti di mettere in lista il 50 per cento di uomini e altrettante donne. Sul punto, maggioranza di centrosinistra e opposizione stanno marciando unite, come da prassi politica che sulla materia elettorale impone la più ampia convergenza tra schieramenti. “Il 14 novembre – scrive il capogruppo del Pds – è arrivata in Aula la proposta di legge istitutiva della doppia preferenza di genere: a pochi minuti dall’inizio della discussione è comparso un emendamento con il quale, in sintesi estrema, si voleva estendere la parità anche nella formazione delle liste (attualmente ciascuno dei due generi deve essere rappresentato da almeno un terzo e nel caso si ottenga un numero decimale, si arrotonda all’unità superiore, tanto che in Ogliastra, nel 2014, sono stati candidati due uomini).

La soluzione ipotizzata per superare il problema in Ogliastra e nel Medio Campidano è stata quella di raddoppiare le candidature. Cioè quattro su Lanusei-Tortolì e sei nell’ex provincia di Villacidro-Sanluri. Ma poi la strada è stata abbandonata perché risulterebbe sballato il conto finale dei voti. Congiu scrive: “La perfetta parità proposta alla prova dei fatti avrebbe determinato l’effetto collaterale di trasformare i collegi con un numero di candidature dispari in collegi con candidature pari”.

Il capogruppo precisa: “Non ho sottoscritto quell’emendamento, né l’ho mai condiviso, perché ritenevo che l’introduzione della parità di genere anche nella formazione delle liste fosse un’opzione politica non valutata, e quindi non esitata dalla commissione, e oltremodo rischiosa sul fronte dei diritti che la legge si prefiggeva di tutelare. Cioè la doppia preferenza stessa”.

Dal palazzo di via Roma è infatti emerso un retroscena, raccontato da Sardinia Post: l’idea di introdurre le liste paritarie sarebbe venuta ad alcuni consiglieri maschi perché la sola doppia preferenza avvantaggerebbe le donne, secondo autorevoli simulazioni sugli effetti della norma stralcio. “In Aula – prosegue Congiu – abbiamo dichiarato che preferivamo si andasse al voto solo sulla proposta originaria, quindi con la sola possibilità per gli elettori di scegliere insieme un uomo e una donna all’interno della stessa lista” e non anche quella dei partiti di equiparare le candidature tra i due generi con la scelta delle candidature.

Ancora dalla lunga nota di Congiu: “Oggi,16 novembre si è riunita la commissione Riforme per la verifica di merito dell’emendamento controverso”. Ma la soluzione non è stata trovata. “Il Partito dei sardi – sottolinea il capogruppo – vuole fortemente l’introduzione nella legge elettorale della doppia preferenza di genere, ma almeno in questa fase, alle liste paritarie. Riteniamo che questa pretesa non solo penalizzi i piccoli collegi, ma soprattutto mette a rischio proprio la presenza femminile nelle circoscrizioni periferiche”.

Il capogruppo continua così: “Il caso della Ogliastra è paradigmatico. Questa circoscrizione si è sempre sottratta alle regole sulla parità di genere per effetto di una imprecisa formulazione del testo normativo. Infatti è l’unico collegio con due soli soli candidati e questa anomalia non ha mai consentito il rispetto delle regole elettorali sull’equilibrio di genere. Per superare il problema io stesso avevo depositato, il 6 aprile 2016, una proposta di legge sull’obbligatorietà della candidatura di un uomo e di una donna nelle circoscrizioni con la lista a due. Il caso del Medio Campidano è altrettanto emblematico: con tre candidati, di cui una donna, quest’ultima verrebbe certamente eletta”.

Al. Car.
(alessacart on Twitter)

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