Doppia preferenza, l’Aula ci riprova: oggi nuovo voto dopo il ‘no’ del 2013

Il Consiglio regionale ci riprova oggi con la doppia preferenza di genere, passati quattro anni e tre mesi dal primo tentativo. Era il 28 agosto 2013, quando l’Aula affossò a maggioranza la possibilità di votare nella stessa lista un uomo e una donna. I contrari furono quarantacinque, ventuno i favorevoli. L’Aula si espresse a scrutinio segreto, come chiese l’allora capogruppo di ‘Sardegna è già domani’, Mario Diana (ex Pdl).

L’Assemblea, composta da ottanta consiglieri, prese posizione trasversalmente, secondo uno schema che oggi sembra cambiato. Rispetto al 2013, l’intero Pd – che era all’opposizione e votò in ordine sparso – ha deciso di sostenere all’unanimità la doppia preferenza. Così, almeno, è emerso nella riunione del 7 novembre scorso. Tanto che il giorno successivo la conferenza dei capigruppo, a tempo di record, ha fissato la data del voto in Aula. La seduta odierna comincia alle 10,30: la modifica della legge elettorale è il solo punto all’ordine del giorno. Tecnicamente si parla di norma stralcio.

Solo dal dibattito in Consiglio si capirà l’aria che tira, compresa la possibilità che la doppia preferenza venga nuovamente bocciata dai franchi tiratori. Per questo i collettivi femminili continuano a chiedere il voto palese con ripetuti appelli al presidente dell’Aula, Gianfranco Ganau. Sul punto sono intervenute sia le donne del Coordinamento 3 che quelle di “Meglio in due“.

Oltre alla doppia preferenza, l’Assemblea deve scegliere se modificare – o meno – in senso paritario anche la composizione delle liste: nella legge attualmente in vigore ciascun genere deve essere rappresentato da almeno un terzo dei candidati. Se dovesse passare l’emendamento, si arriverebbe a un salomonico cinquanta per cento. La proposta è contenuta sia nella bozza di accordo scritto dal Pd che nella richiesta di modifica presentata dal capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis.

La norma stralcio ha già ottenuto il via libera dalla commissione Riforme, presieduta da Francesco Agus (Campo progressista). Era il 28 settembre. Oggi quel cerchio va chiuso e nelle tribune del palazzo di via Roma si preannuncia il pienone per un voto considerato storico nell’Isola, visto il precedente del 2013. Il 28 agosto di quattro anni fa furono i Riformatori a proporre l’emendamento sull’introduzione della doppia preferenza di genere, dopo che nei giorni precedenti l’Aula aveva cassato la proposta con un primo scrutinio. L’allora capogruppo Franco Meloni disse: “Occorre porre rimedio all’errore fatto l’altra volta, si voti uno degli emendamenti per uscire dal ridicolo”.

Al. Car.
(alessacart on Twitter)

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