La Finanziaria 2017 è legge. Con 28 voti a favore e 21 contrari, il Consiglio l’ha approvata alle 16,50 chiudendo un dibattito cominciato due settimane fa. Ma senza scossoni: la maggioranza è riuscita a mantenersi compatta e i toni non si sono mai sollevati nemmeno nel confronto con l’opposizione di centrodestra.
Il documento contabile del 2017 vale 9,302 miliardi, di cui 7,634 di parte manovrabile. Ovvero le risorse che sono nella effettiva disponibilità della Giunta e vengono messe a correre questo anno. Il restante miliardo e 668 milioni che resta fuori dalla programmazione è dato dai 684 milioni di accantonamenti (soldi che Roma trattiene alla Sardegna per risanare il debito pubblico), dai 533 delle partite di giro (somme impegnante per versamenti fissi) e dai 451 del fondo pluriennale vincolato, a copertura delle opere pubbliche dell’anno in corso. Il via libera di questo pomeriggio fa concludere i tre mesi di esercizio provvisorio, con la spesa in dodicesimi, a cui le regioni sono obbligate a partire da ogni 1° gennaio e sino a quando la manovra annuale non viene convertita in legge.
Nella sala Giunta del Consiglio comincerà a breve una conferenza stampa nella quale l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, illustrerà la manovra 2017 insieme ai capigruppo della maggioranza. Ma le macrocifre si conoscono da settimane: alla Sanità vengono assegnati 3 miliardi e 300 milioni di euro, il 50 per cento del bilancio regionale. Alle Politiche sociali vanno 306 milioni, che includono i 30 per il Reis (reddito di inclusione sociale). Ancora: 162 milioni all’Istruzione; 66 per Attività culturali e Sport; 36 al Turismo; 57 per il Territorio e l’Edilizia abitativa; 542 per l’Ambiente; 547 per Trasporti e Mobilità; 130 milioni per Competitività ed Energia; 119 per il Lavoro e la Formazione, 311 per Agricoltura e Pesca. Il fondo per gli Enti locali è il più finanziato d’Italia, con 600 milioni.
Fra le novità del 2017, spiccano i 100mila euro per il doppiaggio in lingua sarda di cartoni animati; poi ecco la mano dura sulle mancate vaccinazioni (emendamento del dem Gigi Ruggeri): gli asili che accetteranno l’iscrizione di bambini non in regola con le profilassi obbligatorie, non riceveranno contributi pubblici.
Rispetto al tesoretto da 36 milioni che avevano a disposizione i consiglieri regionali (qui le grandi spese, qui le piccole spese), ecco su tutto i 14 milioni per il sostegno del comparto ovino. I soldi saranno utilizzati per l’acquisto delle sovrapproduzioni di formaggio: saranno destinate alle fasce sociali meno abbienti e, parallelamente, si creeranno le condizioni economiche perché risalga il prezzo del latte, come chiedono i pastori sardi. Per i centri antiviolenza c’è un milione. A La Maddalena e Carloforte vanno 330mila euro per abbattere i costi dei trasporti e lo spostamento dei nativi non residenti; 100mila per la promozione e la divulgazione del contrassegno regionale che attesta la vendita del pane fresco; 600mila euro al Mann di Nuoro; 150mila euro alla scuola di chirurgia robotica del Brotzu. Accolta anche due richieste dell’opposizione: al massimo entro novembre verranno erogati i contributi alle società sportive della Sardegna, mentre la mobilità famigliare sarà sostenuta con 600mila euro.
Al. Car.
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