“Isinbayeva stuprata in piazza”. Bufera sul civatiano Piras

“Isinbayeva, per me possono anche prenderti e stuprarti in piazza. Poi magari domani ci ripenso. Magari mi fraintendono”. Il post compare ieri sera su una pagina Facebook. Ma non è quella di Mario Borghezio o di un naziskin. E’ quella di Gianluigi Piras, membro della segreteria regionale del Partito democratico, esponente dell’ala del Pd che fa capo a Pippo Civati e consigliere comunale a Jerzu.

L’augurio di stupro in piazza all’atleta russa che ha preso posizione a favore della legge anti-gay voluta da Putin, non poteva passare inosservato. Anche perché campeggia in una pagina che ha come icona una foto del ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge e il logo civatiano”Viva la Libertà”. Cosa sia saltato in mente a Gianluigi Piras – che è laureato in legge  – non è chiaro.
Di certo, subito dopo la pubblicazione del post, si è scatenata l’indignazione di decine di amici, lettori, militanti del Pd che hanno subito esortato Piras a cancellare il tutto e a scusarsi. Ma, almeno nella fase iniziale della polemica, l’autore dell’incitamento allo stupro non accoglie l’invito. Anzi: ha replicato in modo aggressivo, tacciando i critici di essere incapaci di cogliere un evidente “paradosso”.

A Salvatore Sasso Deidda, che gli chiede con tono addolorato ma amichevole di cancellare il post, Piras per esempio replica: “Salvatore ma cosa stai dicendo? Gravissimi sono i massacri che stanno succedendo in Russia, gravissimo è non condannare quanto sta accadendo, gravissimo è essere orgogliosi di essere fascisti quale tu sei: anzi, nel caso il fascismo sia manifestato con evidenza si chiama apologia ed è un reato. Costituzionale per altro. Non cancello nulla. Ho già spiegato che è un paradosso. Studiare please”.

Gianluigi Piras
Gianluigi Piras

I toni del confronto si alzano, diventano molto violenti. Gianluigi Piras non demorde. Tenta di spostare il discorso sulle persecuzioni anti-gay. E insiste sul concetto di ‘paradosso’. Scrive Ileana Magno: “Poverino sei stato frainteso. Nessuno ti capisce. Stesse scuse accampate da chi stupra le donne. Ricordati che se lo giustifichi manca poco che lo fai”. E Piras: “Attenta a ciò che scrivi perché potrei querelarti. Se poi sei una ignorante fascista di merda che non capisce cosa sia un paradosso e che continua a commentate con indifferenza rispetto a quanto abbondantemente chiarito non è colpa mia. Sparisci per favore”.

Interviene anche Francesca Barracciu, vicesegretaria regionale, europarlamentare e candidata alle primarie: “Le affermazioni dell’atleta russa sono disgustose e inaccettabili ma il tuo post lo e’ altrettanto Gianluigi. Con la differenza che tu ti pregi di essere un democratico italiano. ti invito pertanto a cancellare immediatamente questo terribile post e a chiedere pubblicamente scusa”.

Gianluigi Piras adesso tace. Intanto continuano a fioccare i commenti, alcuni davvero curiosi. Scrive Marco Piras: “Sei un disonore per tutti i Piras e non della Sardegna”.

Francesca Barracciu, interviene di nuovo. questa volta in modo perentorio: “Gianluigi ribadisco, cancella e chiedi scusa o domani mattina prendo carta e penna per chiedere la tua espulsione dal Pd”. Il commento raccogli subito 21 ‘mi piace’. Segue un’autentica grandinata di altri commenti indignati. L’argomento del ‘paradosso’ viene ridicolizzato. E Piras continua a tacere.

Si fa nuovamente vivo con un nuovo post, che compare dopo la mezzanotte: “Da diverse ore mi trovo in una zona senza connessione web. Domattina chiarirò quello che evidentemente è un grosso equivoco. E farò dovute comunicazioni. Per ora mi scuso per una frase che, a prescindere dalle mie motivazioni e dagli opportuni chiarimenti, prendo atto sia stata evidentemente recepita come violenta e inaudita”.

Caso chiuso? Difficile. Le scuse tardive scatenano una nuova ondata di commenti durissimi. Scrive Alessandro Monti: “Inutile cercare blande scuse e minimizzare su quanto detto, con ciò che hai scritto ti sei pubblicamente dichiarato un ignorante e questo nuovo status ti rende solo patetico e vigliacco. Dolores Valandro per una frase analoga a questa è stata espulsa dal suo partito (Lega Nord) ed è attualmente sotto processo. Vedremo se anche il Pd avrà il buonsenso di defenestrarti come meriteresti”.

N.B.

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