Irpef più alta per i redditi sopra i 28mila euro. Ma il voto slitta

L’aumento scatta dal 1° gennaio 2016, ecco le aliquote. Ma gli emendamenti dell’opposizione allungano il dibattito: solo domani il voto finale.

Dal 1° gennaio 2016 e sino a tutto il 2018, in Sardegna aumenta l’Irpef per i redditi sopra i 28mila euro. Sul provvedimento manca solo il voto finale, slittato a domani, ma è già stato approvato il maxi emendamento della Giunta che ha fissato le nuove aliquote e sulle quali si arriverà a un voto a maggioranza, con la sola opposizione favorevole e il centrodestra contrario in blocco. Nell’Isola salirà anche l’Irap (l’imposta sulla produzione), il cui aumento è obbligatorio per legge quando cambia l’Irpef. Ma ciò avverrà con una successiva delibera, dopo la pausa natalizia.

L’Irpef, attualmente all’1,23 per cento, cambia per tre fasce di reddito secondo questo schema: 2,70 per cento dai 28mila ai 55mila euro; 3,20 per chi guadagna sino a 75mila euro; 3,33 sopra i 75mila euro. Le aliquote saranno invece abbassate per le buste paga più basse: sino a 15mila euro si pagherà lo 0,95, mentre dai 15mila ai 28mila euro la tassazione si fermerà all’1,20.

Quanto all’aumento dell’Irap, l’ipotesi più probabile è che l’imposta sulla produzione, oggi al 2,93 per cento, venga ritoccata dello 0,97 per cento, per arrivare al 3,9.

Attraverso le nuove aliquote di Irpef e Irap, la Regione farà cassa per coprire parte del deficit della sanità, destinato a crescere sino a 750 milioni entro il 2018. Nel dettaglio, con l’Irpef e l’Irap saranno recuperati 143 milioni ogni dodici mesi, per un totale triennale di 429 milioni. Di cui 300 ricavati dall’imposta sul reddito, mentre i restanti a carico delle imprese. Ancora: con i tagli agli sprechi (è il cosiddetto piano sanitario di rientro) si risparmieranno 300 milioni, mentre altri 225 verranno trovati nel bilancio regionale riducendo alcuni investimenti (non ancora precisati dall’Esecutivo).

Alla fine del dibattito sull’Irpef è intervenuto l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci. “Aumentare le tasse – ha esordito – non è bello. Ma ci siamo arrivati dopo aver provato qualunque strada. Lo dico, quindi, con la coscienza a posto, benché consapevole del sacrificio che stiamo chiedendo ai cittadini. Del resto, la sola alternativa sarebbe stata quella di tagliare la spesa extra sanitaria, ovvero i servizi”.

L’esponente della Giunta ha proseguito così: “A me non interessa dire di chi sono le responsabilità di questo deficit che si è accumulato. E in questo concordo con quanto detto col relatore di maggioranza, il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini. Adesso l’obiettivo che ci deve unire è riportare sotto controllo i costi della sanità, allineandoli con quello che è il fabbisogno standard stabilito dal Cipe (Comitato per la programmazione economica)”. In Sardegna vale 2,816 milioni annui (qui la genesi dell’attuale disavanzo).

In maggioranza c’è da registrare la posizione delle consigliere Anna Maria Busia (Cd) e Daniela Forma (Pd). La prima, che già si era astenuta in commissione Bilancio, ha espresso la propria contrarietà anche in Aula, dove ha annunciato di non prendere nemmeno parte alla votazione. La Forma, invece, si è espressa favorevolmente, ma ha ammonito: “Non mi si chiami più per avallare scelte come queste”.

Il Consiglio regionale torna a riunirsi domani. All’ordine del giorno anche il pacchetto omnibus che assegna 4,2 milioni per interventi su “patrimonio culturale, valorizzazione dei territori, occupazione, opere pubbliche e rischio idrogeologico”. I finanziamenti sono divisi in 15 articoli che vanno a comporre il ddl 292.

Al voto pure il ddl 293 sulla proroga del mandato ai commissari delle Asl: in questa norma la Giunta voleva inserire l’istituzione della Asl unica. Ma l’emendamento presentato oggi e oggetto di un confronto pomeridiano, ha fatto registrare moltissime resistenze nella coalizione di governo. Oltre a Sel, si sono detti contrari il Partito dei Sardi e l’Upc (e potrebbero non essere gli unici). Ragion per cui è quasi certo che la proposta della Asl unica verrà congelata in attesa di un più approfondito confronto interno da rinviare al 2016.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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