Inchiesta E.On, Pili: “Basta connivenze con la politica”. Uras: “Appurare gravità disastro”

“È evidente che la mancata costituzione come parte civile della Regione e dello Stato nel processo per lo sversamento di una nave cisterna alle centrale E.On dell’11 gennaio del 2011 è, alla luce di quanto sta accadendo, è un episodio emblematico dell’omertà delle istituzioni. Un fatto di una gravità inaudita che da solo denunciai con il vergognoso silenzio e la totale complicità del sistema istituzionale sardo e nazionale”. Lo ha detto oggi il deputato di Unidos Mauro Pili, intervenendo in aula a Montecitorio per sollecitare il governo a riferire sui fatti di Porto Torres. L’ex governatore sardo annuncia anche di aver chiesto al presidente della commissione Ambiente della Camera “di riattivare immediatamente quell’indagine conoscitiva sull’inquinamento dell’area di Porto Torres deliberata su mia proposta e sempre bloccata con mille pretesti”. “Ora bisogna fare piena luce – continua – su quel sistema omertoso”. Pili parla di “connivenze da parte di Stato e Regione”, “complicità con la società E.On” e di “evidente omissione d’atti d’ufficio” riguardo all’episodio del 2011, quando la petroliera “Esmeralda”, attraccata al pontile industriale di Porto Torres, nel corso del trasferimento di olio combustibile alla centrale elettrica di Fiumesanto, “sversò in mare 10 mila litri di olio, inquinando il Golfo dell’Asinara”. Pili si augura che dalle intercettazioni “emerga anche la telefonata che il capo di E.On, Paolo Venerucci, mi riservò per fermare la mia denuncia pubblica sulle speculazione di E.On. sia sul piano ambientale, occupazionale ed energetico. Atteggiamento arrogante – conclude – di chi era abituato a trattare con le istituzioni a colpi di sponsorizzazioni e silenzi”.

“Un’interrogazione urgente volta a chiedere ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico di appurare la gravità del disastro ambientale determinato a Fiume Santo e di adottare misure per ridurne i rischi, anche in collaborazione con Regione ed Enti Locali, degli effetti dell’inquinamento, sia sull’ambiente che sulla salute delle persone”. Lo ha chiesto il senatore sardo di Sinistra Ecologia Libertà, Luciano Uras, in un’interrogazione ai ministro Galletti e Guidi, dopo l’indagine della Procura di Sassari che ha portato anche a provvedimenti di custodia cautelare dei vertici della società E.On di Fiume Santo, motivati “con la causa di colpevole responsabilità in merito all’inquinamento, che interesserebbe anche le falde acquifere e porzioni significative di territorio, in relazione alla attività della centrale di produzione elettrica”. “Tutto questo ci preoccupa sia in relazione ai gravi danni ambientali, colpevolmente nascosti alle autorità pubbliche di sorveglianza e controllo, sia – ha concluso Uras – in relazione ai presumibili rischi sulla salute delle popolazioni interessate e dei lavoratori impegnati nell’impianto”.

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