La frattura a sinistra c’è tutta. E ancora non è saldata, quando mancano due settimane alle primarie del 29 settembre. Ma Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, prova da Cagliari a cucire la tela della concordia. “Da questa assemblea rilanciamo in Sardegna una lista unitaria con il lavoro al centro di ogni programma“.
Il leader di falce e martello è nell’Isola per la Conferenza programmatica del partito, tavolo al quale stanno partecipando anche i RossoMori e i socialisti del Psi. “Per le primarie – ha sottolineato Ferrero – non abbiamo espresso nomi perché, ora più che mai, ci interessano i contenuti, non le facce“.
Il segretario ha ribadito in quale direzione intende muoversi Rifondazione: “Vogliamo che si affrontino i problemi del lavoro e si rilanci lo sviluppo nell’isola. In questo senso, pur bocciando il Governo nazionale, siamo pronti, a livello locale e quindi anche in Sardegna, a un dialogo con il Pd e le altre forze”.
Insomma, Ferrero boccia Letta, ma con il centrosinistra non chiude affatto la porta. Tanto che nel tavolo di coalizione, quando ai primi di agosto ha cominciato a infuriare la battaglia, Rifondazione si è schierata al fianco di Pd, socialisti e Comunisti italiani nel ribadire l’importanza delle primarie. Sel, Upc, Verdi, Idv e Centro Democratico avevano chiesto invece di far slittare la presentazione delle candidature dall’8 agosto al 2 settembre.
Così Giovannino Deriu, coordinatore sardo di Rifondazione: “Serve un’uscita da sinistra dalla crisi: per questo lanciamo un appello alle forze di sinistra, per un cammino comune fondato sui contenuti e non sulla sommatoria di sigle. Noi vogliamo ragionare su un percorso di unità, a partire dal dialogo con i Comunisti italiani. Naturalmente c’è la massima apertura a confrontarci con associazioni e movimenti. Noi possiamo fare da contrappeso alle forze moderate della
coalizione”.