“Gli assetti politici in Sardegna rimarranno gli stessi dopo le elezioni politiche”. Ne è convinto Gianfranco Fini secondo il quale “non ci sarà nessuna conseguenza per la Regione dopo il voto del 24 e 25 febbraio”. Il leader di Fli, accompagnato dal coordinatore regionale Ignazio Artizzu, oggi ha fatto tappa a Cagliari dove ha incontrato – per l’ultima volta da presidente della Camera – i militari della Brigata Sassari, i giornalisti e i simpatizzanti prima di spostarsi a Sinnai per un saluto ai volontari della Protezione civile.
Il modello di Fini per il rilancio dello sviluppo in Sardegna deve essere quello di un robusto piano di investimenti strategici. “Il modello è quello dello sviluppo sostenibile: in una regione a forte vocazione turistica, ricca di bellezze ambientali e paesaggistiche, le risorse vanno convogliate in questa direzione”.
“Lo Stato ha la necessità morale di pagare i suoi debiti” ha poi aggiunto a proposito della vertenza entrate, la ‘madre’ di tutte le vertenze aperte in Sardegna nei confronti del governo. A rispondere a Fini, la replica di Luciano Uras, esponente di Sel candidato al Senato, secondo il quale il leader di Fli racconta “una bella favola”.
“Noi siamo d’accordo – spiega il vendoliano – e l’abbiamo sempre sostenuto. Eppure quelli che oggi fanno questa affermazione sono gli stessi che hanno votato e appoggiato il governo Monti, come i parlamentari di Futuro e Libertà del presidente Gianfranco Fini. Lo stesso Governo che non solo non ha trasferito le nuove entrate alla Regione, ma che ha sistematicamente impugnato le leggi della stessa Regione”.