Franceschini a Caprera: “Ecco il patto culturale e turistico per le isole minori”

“Trasformare l’insularità da debolezza a punto di forza e creare una programmazione integrata tra Comuni, Regioni e Stato sui temi della cultura, del turismo e dello sviluppo sostenibile”. È questo l’obiettivo del “Contratto di sviluppo per i beni culturali e il turismo nelle isole italiane e del Mediterraneo” che stamattina, nel Compendio Garibaldino di Caprera, il ministro Dario Franceschini, ha sottoscritto nel compendio Garibaldino di Caprera con l’Ancim (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori) e con le Regioni Sardegna, Sicilia, Campania, Lazio, Liguria,
Puglia e Toscana.

“Si tratta di un accordo che riguarda tutte le isole minori, e non a caso lo firmiamo nell’arcipelago della Maddalena”, ha sottolineato il ministro. Il patto, ha spiegato, rappresenta “un impegno del Governo a intervenire su un settore trascurato per troppo tempo: il patrimonio delle nostre isole minori è incredibile e la sua valorizzazione serve a tutto il paese”. Il contratto rappresenta una cornice istituzionale sulla quale potranno essere convogliate le progettualità delle isole, da inserire sia nella programmazione del ministero che europea, e potranno riguardare sia i beni culturali che il turismo. Dopo la firma del patto, Franceschini si è spostato a Olbia per partecipare a un incontro sulle ragioni del Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre.

Ad accompagnare Franceschini l’assessore regionale agli Enti locali, Cristiano Erriu, e Mario Corongiu, presidente dell’Ancim (Associazione nazionale Comuni isole minori). Erriu ha detto: “Si tratta di un accordo importantissimo che trasferisce risorse alle amministrazioni insulari, riconoscendo loro il ruolo che svolgono come presidio delle comunità locali, della tutela ambientale, della valorizzazione dei beni culturali, di cui l’arcipelago di La Maddalena è un esempio virtuoso. Idem sulla gestione dei flussi turistici. Queste comunità rappresentano un vantaggio comparato, cioè quello di concentrare in territori di piccole dimensioni una serie di peculiarità che costituiscono un’attrazione vincente per le imprese e per l’economia dell’intera collettività regionale”.

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