Fondi Ue, entro il 2018 la Sardegna dovrà spendere 20 milioni di euro

Entro la fine del 2018 la Regione Sardegna dovrà aver speso 65 milioni di risorse Por del Fondo sociale europeo 2014-2020, per non rischiare di perdere le risorse: ad oggi l’asticella è ferma a circa 45 milioni, ma l’Autorità di gestione del Fse è fiduciosa che si possa centrare l’obiettivo di quest’anno. Alla fine del 2017, invece, è già stato raggiunto il target della spesa: su poco più di 15 milioni richiesti si è arrivati a certificarne oltre 20. I dati sono emersi durante la seduta plenaria del Comitato di Sorveglianza del Por Fse 2014-2020, riunito a Cagliari per approvare i risultati ottenuti dalla Regione nella gestione del Fondo. “La programmazione attuale, cominciata di fatto nel 2015 e che avrà possibilità di spesa fino al 2023, comprende 444,8 milioni – ha spiega Luca Galassi, Autorità di Gestione – Considerato che abbiamo ancora più di sei mesi per raggiungere il traguardo dei 65 mln nel 2018 abbiamo ragionevoli motivi per essere tranquilli, anche se restiamo molto concentrati sull’obiettivo e attenti alle attività di controllo successive, che portano alla certificazione finale a Bruxelles”.

L’assessora del Lavoro Virginia Mura ha ricordato che “è stato appena messo in campo LavoRas, il programma interamente dedicato alle politiche per l’occupazione, con una dotazione di oltre 130 milioni, di cui oltre 50 finanziati attraverso il Por Fse. Il quadro emerso oggi – ha aggiunto – ci fa guardare con ottimismo alla possibilità di raggiungere entro la fine dell’anno i traguardi a cui Regione e Autorità di gestione sono chiamati”. L’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu ha spiegato che c’è anche “una prospettiva futura per i nuovi interventi del quadro finanziario europeo, in cui sono previsti 30 miliardi di euro per frontiere e migranti: vogliamo che in futuro si uniscano tutte le politiche migratorie in una gestione complessiva e verificabile”. Il Comitato ha approvato anche un incremento della dotazione dell’Asse 5 (Assistenza Tecnica), che passa da 13,3 milioni a oltre 17 per potenziare l’efficienza dei controlli di I livello.

 

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