Erano state cancellate sulla scia dello scandalo dell’inchiesta fondi ai gruppi. Ora, le assunzioni esterne al Consiglio regionale spuntano in una proposta di legge presentata da 16 Onorevoli. La notizia si legge nelle pagine de La Nuova Sardegna oggi in edicola. Dopo appena otto mesi dalla legge che ha cambiato le regole avanza la correzione per proporre di nuovo contratti privati con i soldi pubblici dell’Assemblea. Fatta salva la “finalità istituzionale”. Le modifiche introducevano un argine: gli assistenti si scelgono tra i dipendenti pubblici trasferiti a regime di “comando”. Nessun altro tipo di contratto. Ora, invece, si chiede un passo indietro con la precisazione che la durata sarà comunque non superiore a quella della legislatura, insomma la solita chiamata del politico. Mentre era stato stabilito che chi lavora per gli enti pubblici deve aver superato un concorso. Senza contare il principio dei tagli alle spese e del risparmio che non viene menzionato. Ora spetterà al Consiglio esprimersi in merito.
I 16 proponenti. Il fronte è bipartisan (esclusi Pd e Forza Italia) e va dall’Udc a Sel, passando per Irs e le sigle indipendentiste. Ecco i nomi che si leggono sul quotidiano: Eugenio Lai, Roberto Desini, Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto, Francesco Agus, Alessandro Unali, Paolo Flavio Zedda, Pier Mario Manca, Augusto Cherchi, Efisio Arbau, Michele Azara, Mondo Perra, Giorgio Oppi, Gavino Sale, Giuseppino Pinna, Gaetano Ledda.