Finanziaria, Sabatini (Pd): “Manca un miliardo. Ora nuova vertenza entrate”

Nella Finanziaria 2017 manca all’appello quasi un miliardo di euro che rende necessaria l’apertura di una nuova vertenza entrate “per contrapporsi al Governo”. Ma non solo. Anche sulle risorse inserite nella Manovra si registrano ritardi burocratici dovuti ad una “scarsa qualità amministrativa e alla carenza di valutazione degli effetti delle politiche messe in campo, come nel caso della povertà. Per il contrasto di questo fenomeno la Sardegna è una delle regioni che spende di più in Italia, eppure resta tra le più povere”. L’allarme è stato lanciato dal presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale, Franco Sabatini (Pd), che ha convocato i giornalisti a conclusione del ciclo di audizioni sulla Finanziaria: da martedì 7 l’avvio della discussione generale.

La posizione di Sabatini, al netto del passaggio sulle povertà che suona a tirata d’orecchie verso la Giunta, non è uno strappo in maggioranza. La necessità di un riequilibrio finanziario tra Stato e Regione è stata più volte ribadita anche dal vicepresidente della Giunta, Raffaele Paci, che è anche l’assessore alla Programmazione.

Sabatini ha detto questa mattina: “Il quadro delle entrate è alquanto preoccupante. Gli effetti della vertenza entrate, avviata nel 2004 e chiusa nel 2016, vengono azzerati visto che scontiamo intanto 684 milioni di accantonamenti per il 2017″. Sono i soldi che ogni Regione, anche quelle a statuto speciale perché così ha stabilito la Corte Costituzionale, devono versare allo Stato per ridurre il debito pubblico. L’obiettivo già dichiarato dalla Giunta è quello di ottenere una riduzione delle somme da parte dell’Isola.

Il presidente della commissione Bilancio ha poi messo in evidenza “l’aumento dei livelli essenziali di assistenza (Lea) in sanità per 54 milioni”. In particolare la questione ruota intorno ai farmaci innovativi, quelli che vengono usati soprattutto per la cura dell’epatite C. Nel 2015 la Regione ha pagato 50 milioni, l’anno scorso 80. Per questo lo stesso Paci, quando a gennaio ha presentato la Finanziaria 2017, ha annunciato una nuova vertenza con lo Stato. Questo perché la Sardegna, al momento, dall’accesso al fondo nazionale dedicato proprio ai farmaci innovativi in virtù della sua specialità statutaria.

Sabatini ha poi parlato dei “tagli agli enti locali che sollecitano almeno 100 milioni di euro per poter continuare a svolgere funzioni fondamentali come protezione civile, edifici scolastici e strade”. Proprio su questo punto nei giorni scorso l’assessore Cristiano Erriu ha fatto i conti e stabilito che “le Province sarde e la Città metropolitana di Cagliari rischiano l’esclusione dal fondo nazionale da 969 milioni“. Così stando allo schema di delibera firmata dal premier Paolo Gentiloni e contro il quale Erriu ha annunciato battaglia.

“Ci sono – ha continuato Sabatini – altri 130 milioni delle riserve erariali da recuperare insieme ai 14 milioni che dobbiamo reperire per sostenere il settore ovi-caprino”, come nell’impegno assunto ieri dal Consiglio regionale dopo la protesta dei pastori.

Al miliardo che manca all’appello e di cui parta Sabatini si arriva appunto sommando le macrovoci degli accantonamenti, delle nuove spese sanitarie e delle risorse per gli enti locali. “Ormai – sottolinea il consigliere democratico – i fondi Ue non sono più aggiuntivi a quelli regionali e nazionali, ma i primi stanno sostituendo le entrare proprie della Sardegna e quelle poche risorse che arrivano da Roma”.

Intanto la commissione presieduta da Sabatini lavorerà adesso su tre fronti per la Finanziaria 2017: “La settimana prossima contiamo di approvare una risoluzione con l’ipotesi di convocazione degli Stati generali della Sardegna, in modo da aprire aprire una nuova vertenza entrate. Bisogna anche affrontare il tema della sanità e capire se sia il caso che lo Stato, anziché la Sardegna, si faccia carico dei costi della sanità”. È così dal 2006, quando l’allora governatore Renato Soru chiuse l’accordo con il governo di Romano Prodi sulle quote arretrate di Iva e Irpef. In cambio Roma propose e ottenne che la Regione pagasse di tasca propria sia l’assistenza medica e ospedaliera che i trasporti.

Tornando sull’appunto mosso da Sabatini in merito alla sproporzione tra risorse destinate alla povertà e risultati raggiunti, l’esponente dem ha detto: “Alla Giunta proporremo una verifica ogni tre mesi su ogni singolo capitolo di bilancio per individuare ritardi e responsabilità all’interno dell’amministrazione regionale. Responsabilità che sono ben individuabili visto che a capo di ogni settore c’è un dirigente”. Infine “si lavorerà su un welfare tutto sardo per mettere insieme con un emendamento le risorse a favore del reddito di inclusione sociale (Reis) e quelle destinate al contratto di ricollocamento (Cri) che sta prendendo piede in questi mesi”.

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