Taglio di 1 miliardo agli enti locali, l’assessore Erriu: “Pronti a opporci”

“Ci opporremo in tutte le sedi allo schema del decreto del presidente del Consiglio dei ministri che esclude le Province sarde e la Città Metropolitana di Cagliari dalla ripartizione delle risorse del fondo nazionale (969 milioni di euro) destinato agli enti locali, in quanto porrebbe in una posizione di evidente disequilibrio tutti gli enti intermedi sardi e renderebbe impossibile garantire le funzioni fondamentali provinciali. Lo faremo a partire dalla Conferenza Unificata convocata a Roma per giovedì mattina, ma siamo pronti a farlo anche in Parlamento con la chiamata a raccolta di deputati e senatori sardi. Chiaramente coinvolgeremo e chiederemo il pieno appoggio al Consiglio regionale e agli organi rappresentativi degli enti locali (Cal e Anci), che oggi sono qui presenti”.

Così l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ha sintetizzato ai giornalisti, in conferenza stampa, l’esito dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio a Cagliari nella sede dell’Assessorato con il sindaco metropolitano Massimo Zedda, il presidente del Cal Andrea Soddu e il presidente dell’Anci Sardegna Pier Sandro Scano.

All’incontro ha partecipato il vicepresidente della Regione Raffaele Paci, il quale ha annunciato che “qualora il testo proposto non venga modificato, la Regione sta preparando il ricorso da presentare alla Corte Costituzionale anche per altri aspetti della legge di stabilità, come ad esempio la spesa sanitaria per i farmaci innovativi, per i quali siamo obbligati a sostenere per intero la spesa ma anche per gli accantonamenti e altri fondi dai quali la Sardegna rischia di restare esclusa”.

L’Anci nazionale dia parere contrario all’intesa, in sede di Conferenza unificata, sul decreto del presidente del Consiglio dei ministri se verrà confermata l’esclusione della Sardegna dai fondi per le Province e le città metropolitane. Lo chiede il presidente dell’associazione dei Comuni sardi, Pier Sandro Scano, in una lettera ad Antonio Decaro. La bozza finora circolata esclude dalla ripartizione delle risorse sia la Sicilia che la Sardegna: per i sardi uno ‘scippo’ di quasi 70 milioni che rischia di mandare all’aria i bilanci di Sassari, Nuoro, Oristano e Sud Sardegna. La Regione è sul piede di guerra e ha già annunciato – in accordo con Anci e Cal – di essere pronta a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto. Nella lettera Scano sottolinea la “evidente disparità di trattamento che il Governo vuole riservare agli enti locali della Sardegna in seguito all’approvazione della legge di bilancio per il 2017 e, soprattutto, per quanto riguarda il fondo per il finanziamento di intervento a favore degli enti territoriali. Considerato che, anche e soprattutto gli enti locali della Sardegna stanno concorrendo al risanamento della finanza pubblica attraverso l’applicazione delle norme statali che negli anni hanno comportato tagli pesanti ai bilanci delle province e dei comuni, non si capisce – ribadisce il numero uno dell’Anci regionale – la ragione della esclusione dalla ripartizione. Sarebbero, infatti, con quelle siciliane, le uniche chiamate a partecipare al contenimento della spesa pubblica”.

Foto Roberto Pili

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